Spotify continua a dominare il mercato dello streaming musicale, almeno in termini numerici, raggiungendo i 108 milioni di abbonati (ne erano previsti 110, a fine aprile erano 100). La società lo ha reso noto oggi pubblicando i dati relativi all’ultima trimestrale che fotografano un business le cui entrate si sono assestate a 1,8 miliardi di dollari (1,6 miliardi dalle sottoscrizioni e 200 milioni dall’advertising). Ciò nonostante sono state registrate di nuovo delle perdite: 84,7 milioni di dollari, circa la metà rispetto a quelle del Q1.
Spotify: 108 milioni di abbonati
Sommando agli utenti paganti anche quelli che preferiscono affidarsi alla formula gratuita del servizio, accettando di ascoltare le inserzioni pubblicitarie tra un brano e l’altro, il numero degli iscritti è salito nel complessivamente a 232 milioni nel Q2 2019 (tre mesi fa erano 217 milioni). Il grafico allegato di seguito mostra in modo chiaro la progressiva crescita dell’ultimo biennio.
Per il futuro sono previsti ulteriori investimenti sul fronte podcast, ambito che promette letteralmente di esplodere e nel quale anche Apple ha già messo in campo ingenti risorse. Spotify proverà a battere la concorrenza introducendo nuove funzionalità dedicate alla loro gestione e attraverso collaborazioni importanti come quella con l’ex Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Infine qualche statistica, interessante per capire quanto e come la community di Spotify stia fruendo dello streaming: oltre 17 miliardi di ore di riproduzione complessive, +50% per il pubblico dei podcast in tre mesi, più di 400.000 musicisti e creatori che ogni mese si affidano a Spotify for Artists e 13+ miliardi di euro versati nelle casse di chi detiene il diritto d’autore.
La previsione è quella di poter arrivare entro la fine del 2019 a 125 milioni di abbonati. Anche raggiungendo tale traguardo, però, il business di Spotify potrebbe comunque non risultare ancora profittevole per via di uscite che sembrano destinate a rimanere elevate.