Milano – L’hanno chiamata “Spotify Hi-Fi”, ed è la nuova offerta che l’azienda che più di ogni altra incarna il ruolo di jukebox celestiale si appresta a lanciare sul mercato : lo scoop non l’ha fatto nessuno , né c’è stata alcuna comunicazione ufficiale da parte di Spotify stessa, ma schermate che mostrano la proposta ricevuta a mezzo mobile da diversi utenti hanno iniziato a circolare da qualche ora . Non ci sono ancora indicazioni precise sul prezzo: probabilmente sono in corso le valutazioni finali per decidere quanto valga per gli utenti finali la possibilità di ascoltare musica a un livello di qualità mai provato prima a mezzo streaming e con formato loseless.
Anyone get this invitation for Spotify Hi-Fi? Looks awesome! pic.twitter.com/2aeYXMIHJD
— Cody Kloepfer (@Semantics) March 1, 2017
Le discussioni che sono fiorite su Reddit mostrano che ci sono almeno tre diverse ipotesi di prezzo per il nuovo prodotto : c’è chi ha ricevuto un’offerta da 5 dollari al mese (da sommare al prezzo base di Spotify Premium) per usufruire del nuovo livello di servizio, chi da 7,5 e chi da 10 dollari. Le schermate mostrano anche che alla proposta musicale si aggiungerebbero anche sconti sull’acquisto di vinili in edizione limitata e l’accesso prioritario all’acquisto dei biglietti per i concerti. In altre parole, chi dovesse abbonarsi a Spotify Hi-Fi si identificherebbe con un vero e proprio patito musicale, in cerca sempre dell’audio migliore e desideroso di sfruttare al massimo la sottoscrizione per alimentare la propria passione.
Quanto all’audio, attualmente il massimo della qualità che Spotify è in grado di erogare equivale a un file audio con bitrate pari a 320kbps: è un ottimo valore, superiore alla media generale (Apple Music arriva a 256kbps), ma che per garantire la velocità di download e minimizzare l’impatto sulla banda consumata quando ci si trova lontani dal WiFi introduce una compressione a perdita. Passando a Spotify Hi-Fi invece si ascolterebbero brani dalle 5 alle 10 volte più grandi di quelli attuali , del tutto equivalenti per qualità al materiale ascoltabile acquistando un CD, e compressi con un algoritmo meno aggressivo ma appunto “loseless” (senza perdita di informazioni). La differenza probabilmente sarebbe apprezzabile solo alle orecchie più smaliziate, e soprattutto su sistemi audio evoluti (cuffie costose, amplificatori costosi, altoparlanti costosi): chi usa le cuffie fornite in bundle al proprio smartphone, e ascolta magari la musica mentre è in treno, molto probabilmente non riuscirebbe ad apprezzare alcun cambiamento.
Il valore di questo tipo di offerta è evidente per Spotify: il numero di utenti che deciderà di sottoscriverla è sicuramente una minoranza sul totale dei milioni di abbonati, ma tutto il guadagno aggiuntivo si tradurrebbe in margini per l’azienda che aiuterebbe a migliorare i conti (e pagare i costosi diritti acquisiti per far funzionare il servizio). Stabilire il prezzo finale per questa opzione è probabilmente l’oggetto dei test in corso, così da stabilire quale sia il modo migliore per garantire il massimo numero di iscritti e quindi il massimo profitto.
Luca Annunziata