A rivelarlo in esclusiva è stato un recente articolo apparso tra le pagine online della testata specializzata All Things Digital : il noto servizio di streaming musicale Spotify avrebbe ormai siglato un cruciale accordo di distribuzione con i vertici di Universal Music Group .
Si tratterebbe di un colpo significativo per la piattaforma europea, che riuscirebbe così ad assicurarsi il benestare di tre delle quattro grandi sorelle statunitensi del disco . Il CEO di Spotify Daniel Ek avrebbe infatti già ottenuto il fatidico sì da parte di EMI Music e Sony Music .
A mancare all’appello sarebbe dunque solo l’altro colosso Warner, forse nemmeno così indispensabile per tentare un primo sbarco in terra statunitense. Fonti interne alla faccenda hanno tuttavia sottolineato come Spotify sia vicinissimo ad un contratto di distribuzione con tutte le major a stelle e strisce.
Un passo decisivo per intraprendere definitivamente il sentiero verso il mercato del Nord America, con il sostegno – non confermato ufficialmente – garantito dall’integrazione con il social network Facebook. Stando alle recenti indiscrezioni, Spotify potrebbe sbarcare negli States già nel corso di questa estate .
E il servizio di streaming svedese potrebbe trovare in Muve un agguerrito competitor , almeno nel settore mobile. La piattaforma offerta da Cricket Communications – telco statunitense che può attualmente contare su 5 milioni di utenti – potrebbe arrivare a 100mila abbonati entro la fine di questo mese .
Un repentino balzo in avanti, dopo che nei primi sei mesi di attività gli utenti si erano fermati a 50mila. Il pacchetto flat offerto da Cricket sembra aver attirato le attenzioni degli utenti mobile: con 55 dollari mensili si parla, naviga e soprattutto si scarica illimitatamente musica su smartphone come Samsung Suede.
Mauro Vecchio