Sembra proprio che il colosso dello streaming musicale abbia deciso di fare sul serio con i contenuti video. A partire dal 2 gennaio 2025, Spotify tirerà fuori il portafogli e inizierà a pagare i creatori in base a quanto i loro video faranno impazzire gli abbonati premium. E ciliegina sulla torta, gli utenti paganti potranno godersi i video podcast senza quelle fastidiose pubblicità che spuntano come funghi.
Spotify punta sui video, pagherà i creator più coinvolgenti
Spotify ha lanciato il guanto di sfida a YouTube, e lo ha fatto in grande stile. Il CEO Daniel Ek non ha usato mezzi termini durante un evento per i creatori a Los Angeles: “Possiamo offrire al vostro pubblico un’esperienza che fa impallidire qualsiasi altra piattaforma“. Parole forti, che suonano come una dichiarazione di guerra.
Da quando Spotify ha spalancato le porte ai video podcast nel 2022, il consumo di questo formato è esploso come un petardo a Capodanno. I creatori video sulla piattaforma si moltiplicano a vista d’occhio, raddoppiando ogni anno. Oggi ci sono oltre 300.000 video podcast, contro i 250.000 di fine giugno. Secondo il portavoce Grey Munford, “Le ore passate a guardare video sono cresciute più velocemente di quelle passate ad ascoltare solo audio“.
Tutte le novità di Spotify per i creatori
Spotify ha in serbo un sacco di sorprese per i creatori video. Potranno accedere ai dettagli dei loro pagamenti in un hub chiamato Spotify for Creators, che li aiuterà anche a determinare se sono idonei per i pagamenti dei video e offrirà analisi più avanzate insieme alla possibilità di caricare brevi video clip verticali.
Certo, c’è ancora un po’ di mistero su quanto esattamente Spotify metterà sul piatto per i creatori video. L’azienda non ha voluto svelare tutti i segreti del suo algoritmo dei pagamenti. Ma il co-presidente Gustav Söderström ha assicurato a The Verge che i compensi si baseranno sul consumo e saranno all’altezza di quelli delle altre piattaforme. Altrimenti, che senso avrebbe per i creatori?
YouTube, attento! Spotify fa sul serio…
Con questa mossa, Spotify si prepara a dare del filo da torcere a YouTube, che ultimamente sta investendo parecchio sui podcast e già sgancia miliardi di dollari all’anno ai suoi creatori, grazie alla pubblicità.
La battaglia si preannuncia epica. Spotify sembra determinata a conquistare il cuore (e le tasche) dei creatori, offrendo loro nuove opportunità di guadagno e agli utenti un’esperienza fluida senza intoppi pubblicitari. Chissà come reagirà YouTube a questa sfida.