La battaglia sembra solo agli inizi, per la conquista di un posto in prima fila nel mercato musicale ai tempi del digitale. A lanciare il definitivo guanto di sfida è stato Spotify, l’ormai popolare servizio di streaming svedese che ha attirato le attenzioni di circa 10 milioni di utenti .
Una platea corposa, ma non ancora sufficiente a dare l’assalto al primatista iTunes. Spotify sembra volerci provare comunque, ufficializzando l’uscita di una nuova versione delle sue applicazioni desktop e mobile . Tutti i suoi utenti – compresi quelli che preferiscono la versione gratuita, ma supportata dalla pubblicità – potranno in sostanza effettuare la sincronizzazione delle canzoni scaricate dai propri computer verso i principali dispositivi mobile. Si parla di iPod, iPhones e telefoni basati su Android .
Una mossa non del tutto inattesa, dal momento che circa il 90 per cento degli utenti di Spotify ha scelto la sua versione free . Prima di questa significativa revisione, solo gli abbonati erano in grado di trasferire una canzone acquistata su iTunes all’interno della propria library di Spotify.
Ma la feature relativa alla sincronizzazione – che funziona anche in WiFi, a differenza della piattaforma made in Cupertino – non è l’unico sentiero strategico intrapreso dal servizio musicale svedese per guidare l’assalto al gigante iTunes. Spotify ha infatti lanciato un suo store , che prevede la vendita di canzoni a pacchetti.
Esempio? Sul mercato britannico, un gruppo di 10 canzoni verrà venduto al prezzo di circa 8 sterline, praticamente 80 centesimi (poco meno di 1 euro) a brano . Un pacchetto da 100 canzoni verrà a costare 50 sterline esatte (55 euro), portando ad un ulteriore risparmio sul prezzo unitario delle Spotify songs .
Nel frattempo, un cinguettio su Twitter ha smentito alcuni rumor circolati tra le varie testate specializzate, circa l’imminente espansione di Spotify nel mercato dei video on demand. “Non c’è alcunché di vero – ha spiegato Daniel Ek di Spotify – I media sono sempre divertenti in questi giorni. Tra un po’ leggerò che Spotify lancerà un razzo spaziale”.
Mauro Vecchio