Tre squilli di tromba, ad accompagnare una grande scritta in grigio: “Spotify è in arrivo negli Stati Uniti d’America”. Con il servizio di streaming musicale sono dunque pronti milioni di brani, che pioveranno sui computer e dispositivi mobile degli utenti a stelle e strisce.
La data ufficiale per lo sbarco è però rimasta avvolta nell’ombra , con gli stessi vertici di Spotify chiusi in un religioso silenzio. A stuzzicare la fantasia degli osservatori rimangono gli slogan strombazzati sul sito ufficiale del servizio con base in Svezia: “Qualsiasi brano, in qualsiasi momento, ovunque. Ed è gratis”.
Proprio questo “gratis” sembra aver stupito i più. Che Spotify abbia in mente di proporre un modello d’ascolto basato sulla pubblicità? Si tratterebbe di un significativo vantaggio competitivo rispetto a servizi come MOG e Rdio, attualmente legati ad abbonamenti variabili tra i 5 e i 10 dollari al mese .
C’è chi ha però sottolineato come in Europa, a partire dallo scorso novembre, Spotify abbia concesso solo sei mesi per poter usufruire di un modello free basato sull’advertising . Poi, una serie di limitazioni come le 10 ore massime di ascolto gratuito in streaming ogni 30 giorni. Resterà da capire come verranno sfruttati negli States gli accordi già raggiunti con le major.
Il servizio di streaming europeo ha ora stretto un altro accordo con il provider britannico Virgin Media , in vista di un succulento pacchetto per lo streaming illimitato su computer, mobile e soprattutto apparecchi TV connessi ad Internet . Il tutto a poco meno di 5 sterline al mese.
Resta ancora da capire se poi si consumerà il tanto chiacchierato matrimonio social tra Spotify e Facebook, che porterebbe il servizio di streaming sulle bacheche di milioni di netizen. Attualmente è possibile inviare il proprio indirizzo mail sul sito ufficiale di Spotify per ottenere il privilegio di provare per primi la versione a stelle e strisce .
Mauro Vecchio