Sullo smartphone, sul tablet, sugli smart speaker e sugli smart display, in auto così come sul televisore e persino sull’orologio: l’obiettivo di Spotify è quello di rendere il proprio servizio accessibile ovunque, da qualsiasi dispositivo e postazione. In quest’ottica si inserisce l’annuncio odierno che riguarda una nuova versione dell’app in arrivo per gli smartwatch con il sistema operativo di Google.
Spotify e smartwatch Wear OS
Entro le prossime settimane, tramite Play Store, verrà rilasciato un aggiornamento dell’applicazione che porterà una nuova esperienza di ascolto su Wear OS. Gli utenti non saranno in grado di effettuare lo streaming direttamente dall’orologio (come invece avviene con Apple Watch e Apple Music): bisognerà in ogni caso tenere in tasca il telefono. Tramite il piccolo quadrante digitale al polso sarà però possibile controllare in modo immediato la riproduzione, effettuare l’accesso alle playlist, alle nuove proposte di Discover Weekly, fermare e riprendere l’ascolto, regolare il volume e inserire un brano tra i preferiti con un semplice tap sullo schermo. Ecco come sarà l’interfaccia.
Per l’occasione, Spotify ha anche siglato una partnership con Fossil, così da avere la propria app preinstallata sui nuovi smartwatch del brand in arrivo sul mercato, compresi quelli a marchio Michael Kors. Queste le parole di Mikael Ericsson, Senior Product Director della piattaforma musicale.
Siamo felici di offrire un migliore accesso in movimento alla musica preferita e ai podcast per milioni di utenti Spotify, attraverso gli smartwatch con Wear OS. Poter accedere in modo semplice ai controlli e connettere la musica direttamente al polso spalanca le porte a un mondo di nuove opportunità. Guardiamo avanti con l’intento di continuare a migliorare l’esperienza offerta in questo ambito.
La musica in streaming, al polso
Non è in realtà la prima volta che la musica di Spotify prende vita al polso degli utenti: era già successo nel 2015, con il lancio di una prima applicazione compatibile con quello che al tempo era chiamato Android Wear (oggi Wear OS), ma il software non ha ricevuto in seguito aggiornamenti costanti. Se l’intenzione del gruppo è quello di mantenere la leadership nel sempre più vivace e dinamico mercato dello streaming, non può non essere presente su una tipologia di device come gli smartwatch che, nonostante le difficoltà incontrate fino ad oggi, sembra per il futuro poter contare su importanti margini di crescita.