Spy Box, il pacco postale spia la spedizione

Spy Box, il pacco postale spia la spedizione

Un artista inglese infila un piccolo registratore all'interno di una scatola che se ne va in giro per Londra. Il pacco arriva sano e salvo, e produce una crono-registrazione della traversata
Un artista inglese infila un piccolo registratore all'interno di una scatola che se ne va in giro per Londra. Il pacco arriva sano e salvo, e produce una crono-registrazione della traversata

Londra – Eclettico esperimento d’artista o indagine conoscitiva sulla fenomenologia dei pacchi postali? La trovata di Tim Knowles , artista-osservatore-sperimentatore inglese alla ricerca di significati rinnovati dell’arte del disegno, uso ad inventarsi metodi arzigogolati o semplicissimi per eseguire le proprie performance , difficilmente si presta ad una classificazione ben definita.

L’esperimento Spy Box è niente più che carta, alluminio, fotocamera digitale, circuito temporizzato, un disco DVD e creatività. Il tutto assemblato all’interno di una scatola di cartone con un piccolo foro in prossimità dell’obiettivo della fotocamera.

La cam è stata programmata per scattare un’immagine ogni 10 secondi, seguendo il tragitto del pacco attraverso l’intero sistema di smistamento delle Poste di Sua Maestà . Nel corso delle quasi 20 ore della durata complessiva della spedizione, il piccolo “spione” nascosto agli occhi di addetti e dipendenti postali ha viaggiato per un paio di miglia dallo studio di Knowles ad una galleria d’arte, scattando un totale di 6.994 foto.

Le immagini sono state infine montate assieme a creare uno slideshow animato, un breve estratto del quale è disponibile sullo sito dell’artista nello spazio dedicato alla performance .

“L’esplorazione del Cambiamento e del Processo sono alla base della mia pratica artistica – dice di sé Knowles – Analogamente alla sperimentazione e all’investigazione scientifica, i risultati dei miei progetti (sebbene condotti con controlli e parametri attentamente predefiniti) sono imprevedibili e al di fuori del mio controllo. Sono il vento, il postino, il movimento di un veicolo, o i partecipanti ad un gioco che determinano involontariamente il risultato finale”.

Il lavoro di Knowles è incentrato attorno al concetto di “rendere visibile l’invisibile”: nella serie di lavori denominata ” Tree Drawings “, i dipinti sono frutto dell’ondeggiare al vento, naturale e indeterminabile, dei rami degli alberi a cui sono stati attaccati i pennelli. “Come le impronte, – scrive l’artista descrivendo Tree Drawings – i disegni degli alberi raccontano del loro carattere; un biancospino genera un disegno rigido, irregolare e pieno di punte, mentre una quercia produce una linea più elegante e fluente”.

Il rapporto tra l’uomo e la natura, tra causa ed effetto, per quanto elementi centrali dell’arte del londinese non bastano ad ogni modo a classificare il suo Spy Box. Se ne può leggere un’affascinante interpretazione sul weblog Ming the Mechanic : Spy Box non è interessante perché permette di “osservare gli interni di diversi vani postali”, si legge sul blog, “ma per l’idea che evoca sul fatto che gli oggetti potrebbero essere in grado di registrare i propri tragitti e la propria storia”.

Una prospettiva forse non molto lontana dalla realtà, nel moderno evo del controllo e della tracciabilità illimitata, dell’ ubiquitous computing e delle mini-macchine nano-intelligenti che si indossano e si mangiano . Senza considerare la specificità prettamente inglese di Knowles, cittadino della nazione che ha ridefinito il significato stesso del concetto di videosorveglianza.

Alfonso Maruccia

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
26 giu 2007
Link copiato negli appunti