Roma – Dite “Gator” ad un navigato utente della rete e salterà sulla sedia. Già, perché Gator è un nome che ha una fama pessima dovuta ai primi anni di attività dell’omonima azienda, i cui prodotti sono stati globalmente considerati spyware, cioè software che si installa e agisce senza che l’utente ne sia pienamente consapevole. E’ un tipo di software quindi inviso agli utenti e alle aziende, vista anche la sua capacità di riprodursi su grandi quantità di computer .
Vinta la battaglia per il suo nome in tribunale, che ha considerato legittimi i software, ora Gator è passato all’attacco intimando ai siti e ai servizi che da sempre si battono contro lo spyware di rimuovere il suo nome dalla loro lista nera.
Per far arrivare il messaggio e mostrare i muscoli a tutta la comunità anti-spyware, l’azienda ha denunciato per diffamazione una società, PC Pitstop , il cui software è studiato per rimuovere gli spyware dai computer. Fonti interne hanno ammesso che dopo la vittoria legale di Gator continuare a inserire il suo nome tra gli spyware è diventato un problema. A quanto pare Gator e PC Pitstop sono ora giunti ad un accordo extragiudiziale.
I software più sfruttati da Gator, come noto, sono fatti per sparare pubblicità sul computer dell’utente seguendo la sua navigazione: all’arrivo su specifici siti, per esempio finanziari o di e-commerce, Gator spara inserzioni pubblicitarie che spesso oscurano e nascondono quelle ospitate dai siti stessi. Ed è stato questo uno dei motivi che ha portato Gator in tribunale dove, però, questo meccanismo è stato considerato legittimo in quanto l’utente, secondo i giudici, può scegliere di non installare i programmi Gator. Come molti adware , in verità, Gator si installa spesso e volentieri assieme ad altri software e, secondo molti utenti, non sempre la sua presenza nel pacchetto da installare viene esibita con sufficiente chiarezza. Ma c’è anche chi la pensa diversamente .
Gator, ufficialmente sdoganato da un accordo strategico con Overture , la rivale di Google, non ha però intenzione di fermarsi qui e secondo quanto emerge su Usenet il timore che partano nuove denunce sta condizionando i cacciatori di spyware. A breve, dunque, difficilmente i software di Gator, che l’azienda considera semplicemente adware , saranno individuati come spyware dai sistemi costruiti per identificare e mettere fuori uso questo genere di programmi. Sistemi come SpyBot o AdAware .
Difficile credere che una campagna legale potrà offrire a Gator quella reputazione che l’azienda cerca da sempre ma, in ogni caso, è certo che non cesseranno le accuse. Chi non può attaccare Gator sostenendo che è spyware, infatti, già lo attacca sostenendo che rallenta le prestazioni del computer. Gli stessi manager di PC Pitstop sottolineano che i loro software sono pensati per consentire agli utenti di ottimizzare il funzionamento del PC e dunque, spiegano, “noi consigliamo di rimuovere Gator”. Pronti per un altro round.