Square Inc. ha fatto il suo esordio sul mercato finanziario a stelle e strisce con la propria Initial Public Offering (IPO) ed uno stock di 4.050.000 azioni di classe A.
When @Jack Dorsey rings the Opening Bell OUTSIDE for the @Square IPO, its a family affair pic.twitter.com/9jZk97hQfk
– NYSE (@NYSE) 19 Novembre 2015
Le azioni contrassegnate dal simbolo SQ hanno esordito sulla Borsa di New York ad appena 9 dollari , inferiore ai 11,20 dollari preventivati, un prezzo scontato rispetto al valore della startup calcolato in almeno un miliardo di euro. Una strategia che ha premiato Square: l’IPO ha raccolto 243 milioni di dollari vendendo 25,7 milioni di azioni, il cui valore è subito cresciuto di più del 50 per cento.
Si tratta di una strategia di prezzo di lancio più basso rispetto a quello atteso adottata anche da altre IPO negli Stati Uniti: d’altra parte molte aziende come Square si presentano con una situazione finanziaria non rosea e con le aspettative e le potenzialità a dover rappresentare il vero appeal per gli investitori.
Square, poi, temeva la competizione sempre più serrata nel suo settore dei pagamenti mobile: esso offre una tecnologia per i pagamenti mobile che sfrutta un sistema hardware ad hoc per i pagamenti contactless attraverso smartphone. Non solo, dunque, il suo modello di business coincide con quello di una compagnia di carte di credito (si riserva una percentuale sulla transazione effettuata attraverso la sua piattaforma, 2,75 per cento a strisciata, o 3,75 per cento più 15 centesimi per le transazioni inserite manualmente), ma è anche in competizione con sistemi di e-payment mobile come Apple Pay e le evoluzioni di Google Wallet.
Questo significa d’altra parte che, nonostante al momento conti su un fatturato di più di 850 milioni di dollari l’anno, dunque distante da colossi ICT che hanno recentemente fatto il loro esordio in borsa come da ultimo Alibaba , Square ha dalla sua il piazzamento preferenziale in un mercato in sicura espansione.
Per gli osservatori , inoltre, l’esordio positivo di Square rappresenta un segnale positivo per le altre Unicorn, quelle startup digitali valutate in almeno un miliardo di dollari, la cui rapida crescita potrebbe alimentare bolle speculative.
Claudio Tamburrino