Quanto è sicuro lo storage dei dati sui dischi a stato solido (SSD)? Molto poco, stando a una ricerca proveniente dalla University of California at San Diego , secondo la quale anche la più aggressiva delle tecniche di formattazione ed eliminazione delle informazioni digitali lascia dietro di sé un bel po’ di tracce .
Diversamente dai dati immagazzinati sui dischi magnetici degli HDD tradizionali, infatti, negli SSD l’elettronica di controllo deve gestire una complessa serie di operazioni affinché i dati vengano immagazzinati in maniera affidabile: ma quando si tratta di “eliminare tutte le tracce”, l’elettronica di controllo funge da ostacolo alla rimozione definitiva dei dati.
Nei test effettuati dal team di ricerca californiano, i comandi in standard ATA o SCSI necessari per la “distruzione” sicura dei dati sono risultati efficaci solo in quattro dei 12 driver testati, e anche in questo caso è risultato praticamente impossibile eliminare i singoli file – il metodo di cancellazione più efficace ha comunque lasciato dietro di sé il 4% delle informazioni originali .
Come fare per ovviare a questa grave mancanza dei dischi SSD? La security enterprise Sophos suggerisce di affidarsi a dischi a stato solito in grado di cifrare i dati mediante password e algoritmo AES: una volta cancellati i dati cifrati le informazioni risulteranno impossibili da recuperare.
Alfonso Maruccia