Per aumentare l’affidabilità dei chip di memoria NAND, e incrementare l’attrattiva di questo genere di soluzioni per lo storage dei dati, Micron ha realizzato ClearNAND : una tecnologia di correzione degli errori (ECC) integrata direttamente all’interno dei suddetti chip. Disponibile in due diverse versioni, ClearNAND dovrebbe fornire ai dischi a stato solido (SSD) un’arma in più nella lotta commerciale con i supporti a tecnologia magnetica.
Se infatti i chip NAND Flash hanno gli indubbi vantaggi di non richiedere parti in movimento e di avere tempi di accesso ai dati estremamente bassi, lo stesso non si può dire dell’affidabilità della scrittura delle informazioni su unità realizzate con processo produttivo a 20 nanometri o anche inferiori: in queste condizioni la gestione dei bit si fa erratica , e il livello di errori cresce oltre i limiti consentiti con l’aumentare dell’usura del semiconduttore.
ClearNAND affronta il problema implementando una tecnologia ECC direttamente all’interno dei chip NAND, liberando il processore centrale dal carico di lavoro necessario a gestire gli errori e fornendo ai chip stessi un’affidabilità superiore a dimensioni di transistor ridotte. Con ClearNAND Micron intende salvaguardare il ritmo della miniaturizzazione dei chip di memoria e con esso “l’incredibile crescita e il successo conosciuto dall’industria” negli ultimi anni, dice il vicepresidente Glen Hawk.
Basato sulla tecnologia multi-level cell (MLC) a 25 nanometri di Micron, ClearNAND è attualmente disponibile in due diversi “sapori” : la versione Standard con chip da 8-32 Gigabit è pensata per il mercato consumer, mentre la versione Enhanced (chip MLC da 16-64 GB) si rivolge al mercato enterprise/server. Quest’ultima è dotata di non meglio classificate caratteristiche aggiuntive, specifiche per lo scenario di impiego che le è proprio.
Alfonso Maruccia