Un giorno sarà possibile assistere agli eventi sportivi in diretta, non solo sul posto e dal vivo, ma anche da remoto stando comodamente seduti in salotto oppure in mobilità sullo schermo di smartphone, tablet e altri device, beneficiando di uno switch in tempo reale tra inquadrature multiple, realtà virtuale e nuove modalità immersive. Tutto questo grazie al 5G. I tempi non sono ancora del tutto maturi, ma ci si sta muovendo nella direzione giusta, come testimonia l’iniziativa messa in campo da TIM che coinvolge due stadi italiani di Serie A.
TIM: 4.5G negli stadi a Roma e Udine
Proprio nei giorni del MWC 2019, l’operatore ha annunciato di aver adottato nell’impianto Olimpico di Roma e nella Dacia Arena di Udine la soluzione XRAN di JMA in grado di raddoppiare le prestazioni della rete mobile 4.5G. Vi viaggeranno i dati sui quali costruire nuove esperienze digitali legate alle partite di calcio. Tra queste citiamo la visione di filmati in alta risoluzione e a 360 gradi generati in real time, forme di interazione dinamica tra gli spettatori sugli spalti e l’ambiente circostante, senza dimenticare la possibilità di navigare sul Web o sui social senza rallentamenti anche in presenza di un gran numero di tifosi.
Nel dettaglio, la soluzione di rete virtualizzata XRAN messa a punto da JMA è pensata in modo da ottimizzare la qualità del servizio offerto agli oltre 70.000 spettatori che in occasione delle partite più importanti riempiono spalti, gradinate e tribune dell’Olimpico nella capitale. Va a integrarsi alla rete mobile di TIM già esistente e operativa. Un approccio di questo tipo alla gestione degli apparati di rete comporta alcuni vantaggi anche a livello tecnico per l’operatore: minore occupazione degli spazi, consumi ridotti in termini energetici e maggiore semplicità di installazione.
5G: tra opportunità e sfide
Se da un lato l’arrivo del 5G negli stadi (e più in generale negli impianti sportivi) consentirà il debutto di applicazioni e servizi inediti, dall’altro porterà con sé la necessità di esercitare una qualche forma di controllo sui contenuti generati e trasmessi dagli utenti: nulla impedirà agli spettatori, ad esempio, di trasmettere in diretta streaming le immagini da bordo campo (cosa che, peraltro, talvolta già accade). Insomma, come sempre accade con l’esordio di una nuova tecnologia, bisognerà trovare il giusto equilibrio tra opportunità ed esigenza di far fronte alle sfide, senza porre freno all’innovazione.