Per comprendere la portata delle ambizioni di Google legate a Stadia è sufficiente citare che nel corso dell’evento di presentazione andato in scena ieri alla GDC19 sono saliti sul palco due pezzi da novanta del mondo videoludico come Phil Harrison (ex PlayStation, Xbox, Atari, Gaikai) e Jade Raymond (ex Ubisoft ed Electronic Arts). A quest’ultima è affidata la guida del team che svilupperà le esclusive destinate alla piattaforma di cloud gaming.
Stadia Game and Entertainment
È questo il nome della squadra: Stadia Game and Entertainment. Una vera e propria software house interna al gruppo di Mountain View, già impegnata nella realizzazione dei giochi che saranno offerti in streaming agli utenti di Stadia. Raymond ha lasciato EA nel novembre scorso, passando a gennaio in bigG. Il suo nuovo incarico è rimasto però avvolto dal mistero fino alla scorsa settimana, quando lei stessa è intervenuta sui social per rendere nota la sua nuova avventura professionale.
I’m excited to finally be able to share that I have joined Google as VP!
— Jade Raymond (@ibjade) March 12, 2019
Guiderà la software house, forte dell’esperienza acquisita con team al lavoro su titoli AAA capaci di affermarsi sul mercato: tra i molti citiamo i primi capitoli della serie Assassin’s Creed e Watch Dogs. Su LinkedIn, Jade si qualifica con la carica “VP and Head of Stadia Games and Entertainment”.
Sono diversi al momento i punti da chiarire su Stadia Game and Entertainment. Quanti membri compongono la squadra? Dov’è localizzata la sede? Quali i giochi messi in cantiere? Nodi che verranno di certo sciolti prima del lancio del servizio, previsto entro l’anno negli Stati Uniti, in Canada, nel Regno Unito e in Europa (speriamo anche in Italia).
Giochi e sviluppatori third party
Google sa bene che per il successo dell’iniziativa i titoli first party e le esclusive non basteranno. Per questo motivo ha già siglato partnership con sviluppatori del calibro di Ubisoft (Assassin’s Creed Odyssey), id Software (DOOM Eternal), Tequila Softworks (RIME) e Q-Games (PixelJunk) in modo da offrire fin dall’esordio un buon catalogo di giochi. Se ne aggiungeranno con tutta probabilità altri in futuro. È online anche un portale dedicato a chi sviluppa, contenente tutte le informazioni necessarie per cimentarsi nella realizzazione di titoli da destinare alla piattaforma di cloud gaming che promette di mandare in pensione le console tradizionali.