Google e Microsoft hanno gettato la maschera: gli ultimi giorni sono stati decisivi per capire come funzioneranno Stadia e xCloud, due nuovi protagonisti del panorama cloud gaming che entro l’anno andranno a competere con le piattaforme già operative (GeForce Now e PlayStation Now su tutte). Torniamo a focalizzare l’attenzione su quella del gruppo di Mountain View e, più in particolare, sul consumo di traffico.
Stadia: il consumo di traffico
Quale sarà la mole di dati trasmessa da e verso i server di Stadia? Dipenderà ovviamente da fattori come la risoluzione del segnale video e la qualità del comparto audio (stereo oppure surround) oltre che dal framerate (a quanto pare in ogni caso ancorato a 60 fps) e dal supporto alla modalità HDR. Prendiamo come riferimento i numeri condivisi da PC Gamer per capirne di più, ricostruendo lo specchietto allegato qui sotto.
- 720p (60 fps): 4,5 GB ogni ora;
- 1080p (60 fps, HDR): 9 GB ogni ora;
- 4K (60 fps, HDR): 15,75 GB ogni ora.
Nel caso in cui il giocatore scelga la formula più avanzata di Stadia, quella che prevede la sottoscrizione di un abbonamento Premium (9,99 euro al mese) e richiede una connessione da almeno 35 Mbps, si arriva a consumare 1 TB di traffico in poco più di 63 ore. La metà se si accetta di scendere a compromessi in termini di definizione optando per il formato 1080p.
Tra gli aspetti ancora da chiarire anche l’eventuale presenza di algoritmi di compressione in grado di intervenire dinamicamente durante le sessioni in-game per ridurre in modo temporaneo la qualità del flusso video in caso di rallentamento, magari passando da 4K a 1080p finché necessario. Si pensi ad esempio a quando il network WiFi domestico viene utilizzato da altri utenti o altri dispositivi, ad esempio per lo streaming di un film, mentre si sta giocando con un titolo in esecuzione sui server remoti dei data center. Ne sapremo certamente di più entro l’estate o in ogni caso prima del lancio previsto per novembre, anche in Italia.