Si chiude oggi l’E3 di Los Angeles, l’appuntamento più importante dell’anno per i protagonisti del mondo videoludico. A catalizzare l’attenzione in questa edizione 2019, oltre ai titoli annunciati e alle anticipazioni delle console che verranno (PS5, Xbox Project Scarlett) anche le novità riguardanti il cloud gaming. Con l’entrata in campo di Stadia e xCloud il settore sembra finalmente pronto per esprimere appieno tutte le proprie potenzialità e per mantenere promesse troppo a lungo disattese.
Stadia e xCloud, questione di latenza
Possiamo prendere come riferimento i test condotti di recente da chi ha avuto modo di mettere alla prova i servizi di Google e Microsoft. Considerando che le demo riservate a stampa e addetti ai lavori sono andate in scena in eventi e fiere di settore, si presume dunque con il supporto di connessioni al top, possiamo fare un primo confronto per quanto riguarda la latenza nella comunicazione con i server dei data center: sarà un fattore di fondamentale importanza, poiché un ritardo tangibile nella risposta ai comandi si tradurrà inevitabilmente in un’esperienza di gioco compromessa.
La redazione di Ars Technica ha avuto modo di provare xCloud con il titolo Halo 5, misurando 67 ms di ritardo tra la pressione di un pulsante e l’esecuzione dell’azione corrispondente sullo schermo. Una differenza quasi indistinguibile rispetto a quanto avviene in locale con il gioco affidato a una Xbox One (63 ms). Nel marzo scorso, invece, il team di Digital Foundry ha partecipato all’evento di presentazione di Stadia mettendo alla prova lo streaming di Assassin’s Creed Odyssey su un Pixelbook con Chrome OS. In quel caso il ritardo si è attestato a 166 ms. Il valore medio con il titolo in esecuzione su un PC si aggira intorno ai 100 ms.
L’infrastruttura Azure sulla quale si basa xCloud è dunque da ritenersi migliore e più performante rispetto a quella allestita da Google per Stadia? No, è troppo presto per trarre conclusioni. Potremo dare un giudizio solo dopo aver messo alla prova entrambe le piattaforme nelle medesime condizioni e solo in seguito al lancio ufficiale. I valori qui riportati, così come le impressioni condivise da chi ha avuto modo di condurre i primi test, risultano comunque utili per comprendere come entrambe le piattaforme promettano bene e quali siano le soglie oltre le quali il lag è da considerarsi eccessivo.
Ricordiamo che Google ha già messo online il proprio test per la connessione, che sembra però tener conto esclusivamente della velocità in download della linea: in un nostro articolo dei giorni scorsi i valori di riferimento per giocare con risoluzione 720p, 1080p o in 4K.