Stadia e xCloud: poco hype per il cloud gaming in Europa?

Stadia e xCloud non entusiasmo i giocatori europei

Solo il 15% dei giocatori interpellati da un sondaggio condotto in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito si dichiara entusiasta per Stadia e xCloud.
Stadia e xCloud non entusiasmo i giocatori europei
Solo il 15% dei giocatori interpellati da un sondaggio condotto in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito si dichiara entusiasta per Stadia e xCloud.

C’è chi guarda all’avvento del cloud gaming come a un momento di rottura e cambiamento per l’intera industria videoludica, in grado di innescare una vera e propria rivoluzione, e chi invece ritiene poco giustificato l’hype che si è venuto a creare in seguito all’annuncio di Stadia. Il sito GamesIndustry.biz ha voluto approfondire la questione, attraverso un sondaggio condotto in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, in collaborazione con Ipsos MORI.

Stadia e xCloud: poco hype in Europa

Ne è emerso che il 70% dei giocatori chiamati in causa ha detto di non essere interessato a piattaforme come Stadia o xCloud. Il 15% si dichiara invece ansioso di poter mettere mano a un servizio di questo tipo, con la fruizione dei titoli in streaming. Il 12% non si è espresso o già utilizza una delle alternative disponibili come PlayStation Now di Sony o GeForce Now di NVIDIA. Solo il restante 3% dice di essere molto entusiasta per ciò che avverrà entro fine anno con la discesa in campo di Google e Microsoft in questo ambito.

Il Regno Unito è risultato essere il territorio con la maggiore percentuale di interessati, seguito da Francia, Spagna e infine Germania. Significativo anche il dato che emerge dalla domanda in merito alla connessione Internet: il 43% pensa di averne una sufficiente a garantire un’esperienza soddisfacente, il 23% non la ritiene all’altezza e la quota restante non si sa esprimere. Per Stadia, ad esempio, serviranno almeno 10 Mbps in modo da gestire un flusso video a risoluzione 720p.

Il sondaggio sembra dar ragione a chi ritiene che le console continueranno ad essere in circolazione ancora per lungo tempo: il 31% afferma di preferire l’acquisto di un titolo su supporto fisico. Il 22% ritiene inoltre che per aver successo il cloud gaming (così come gli altri servizi in abbonamento) dovrà garantire un risparmio concreto rispetto all’attuale offerta del mercato.

Ancora, il 41% interpreta come un reale vantaggio il non dover fare i conti con download, patch e aggiornamenti, mentre il 27% preferirebbe scaricare i giochi in locale, nel disco fisso del proprio PC o della propria console. Possiamo immaginare che percentuali simili emergerebbero anche per l’Italia.

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Pubblicato il
27 giu 2019
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