Roma – Il giorno dopo la presa di posizione del Garante per la privacy che ha difeso il ruolo dell’Autorità, il ministro all’Innovazione Lucio Stanca ha affermato che, in ogni caso, la normativa sulla privacy “deve essere un acceleratore e non un freno allo sviluppo delle nuove tecnologie”.
Stanca, che di recente ha avuto modo di criticare alcune posizioni del Garante , ha parlato in occasione del convegno Innovazioni tecnologiche e Privacy e ha sostenuto che “in tutta la nostra politica ed azione per la diffusione dell’innovazione tecnologica nel nostro Paese, a partire dall’e-government all’e-democracy abbiamo dato il massimo risalto alla tutela della privacy” (sul convegno vedi anche “Il garante accerchiato” , di Carlo Formenti su QuintoStato.it).
Ma se il Garante prima del Ministro aveva parlato di una difficile opera di equilibrio tra opposte esigenze, Stanca invece non ha nascosto che “nel trinomio sicurezza, innovazione e privacy ci sono aspetti ed esigenze contrastanti, soprattutto in relazione al momento, alle circostanze, alla fase storica in cui si collocano”.
Il Ministro nel suo intervento ha anche difeso l’iniziativa del Presidente del Consiglio che, come noto, ha avallato la spedizione di un SMS pre-elettorale in cui si ricordava a molti milioni di italiani gli orari dell’apertura dei seggi per le elezioni europee e amministrative. Una iniziativa che aveva suscitato una valanga di critiche e osservazioni .
Secondo Stanca “forse per la prima volta a livello nazionale si è realizzata una sorta di broadcasting nell’uso del telefonino, solitamente concepito come connessione punto a punto”. “Del resto – ha aggiunto – sarebbe stata sicuramente diversa la reazione di chi ha contestato questa iniziativa se, anziché un SMS, avesse ricevuto una lettera”.
“In realtà – ha continuato Stanca – le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di comunicare non solo tra persone, ma anche dalle istituzioni verso i cittadini. Ad esempio, con l’evoluzione dell’infomobilità, GSM o GPRS abbinati al GPS, molti Comuni informano o informeranno i cittadini sulla percorribilità delle strade, sulle interruzioni dell’erogazione di servizi, etc. E, quindi, l’iniziativa della Presidenza del Consiglio ha solo anticipato su scala nazionale un modo innovativo, diffuso e rapido per comunicare, nello specifico per l’esercizio di un diritto-dovere, ma non ha certo violato la privacy” .
Va detto che il Garante sulla questione ancora non si è espresso e qualcuno ha fatto notare come, a differenza dei servizi comunali per i quali il cittadino chiede espressamente di ricevere tali informazioni, l’ SMS presidenziale , come è stato ribattezzato, è arrivato senza alcun consenso preventivo.