Il 2 gennaio 2024, SpaceX ha lanciato i primi sei satelliti della costellazione Starlink con funzionalità Direct to Cell. Meno di sei giorni dopo, l’azienda di Elon Musk ha inviato e ricevuto i primi messaggi sulla rete LTE di T-Mobile. Ciò conferma il funzionamento della tecnologia che sarà accessibile agli utenti nei prossimi mesi (in alcuni paesi).
Messaggi dallo spazio
Direct to Cell permetterà di portare il collegamento satellitare in zone non coperte dalle reti terrestri. Non serviranno nuove stazioni radio terrestri o dispositivi mobile con hardware e software particolari. I dati potranno essere ricevuti e inviati da un normale smartphone LTE. I test verranno effettuati sulla rete di T-Mobile negli Stati Uniti, prima di estendere la funzionalità in altri paesi.
Texts between two phones sent through our Direct to Cell satellites in space pic.twitter.com/jd8b7uiZSq
— SpaceX (@SpaceX) January 11, 2024
Come testimonia l’immagine pubblicata su X da SpaceX, lo scorso 8 gennaio sono stati trasmessi i primi messaggi di testo. Questo risultato è stato ottenuto dopo aver superato diverse sfide. La prima è quella di trasmettere un segnale radio sufficientemente potente da essere ricevuto da telefoni cellulari con antenna a basso guadagno e limitata potenza di trasmissione.
A bordo dei sei satelliti c’è un chip custom, oltre ad antenne, ricevitori e trasmettitori ad alta potenza che permettono la comunicazione con i telefoni cellulari dallo spazio. Il segnale viene trasmesso nell’intervallo di frequenze 1,6-2,7 GHz, quindi è compatibile con le reti LTE degli operatori.
I satelliti Starlink orbitano ad oltre 500 Km dalla Terra e viaggiano a circa 7,7 Km/s (quasi 28.000 Km/h). SpaceX ha trovato le soluzioni migliori per timing LTE, latenza ed effetto Doppler. Grazie ad un modem LTE avanzato, ogni satellite Direct to Cell è in pratica una torre cellulare nello spazio.
Il servizio (solo messaggi di testo) verrà attivato entro il 2024 in vari paesi. Al momento, i partner di SpaceX sono T-Mobile (Stati Uniti), Rogers (Canada), KDDI (Giappone), Optus (Australia), One NZ (Nuova Zelanda), Salt (Svizzera) e Entel (Cile e Peru). Nel corso del 2025 verranno attivati anche i servizi voce, dati e IoT.