Starlink porta Internet in un ospedale di Gaza

Starlink porta Internet in un ospedale di Gaza

L'accesso a Internet attraverso la costellazione di satelliti controllata da Starlink (SpaceX) è ora a disposizione di un ospedale a Gaza.
Starlink porta Internet in un ospedale di Gaza
L'accesso a Internet attraverso la costellazione di satelliti controllata da Starlink (SpaceX) è ora a disposizione di un ospedale a Gaza.

Con un breve post su X, Elon Musk ha reso noto che il servizio di Starlink dedicato alla connettività via satellite ha reso disponibile l’accesso a Internet in un ospedale di Gaza. L’annuncio è giunto a circa cinque mesi di distanza dall’ottenimento del via libera all’operazione ricevuto dal governo di Israele.

L’intervento del proprietario del social network è piuttosto conciso. Eccolo in forma tradotta: Starlink è ora attivo in un ospedale di Gaza, con il supporto del governo degli Emirati Arabi Uniti e di Israele. Non è la prima volta che la tecnologia è impiegata in un territorio messo a dura prova dalla guerra. È avvenuto anche in Ucraina, fin dai mesi immediatamente successivi all’inizio dell’invasione russa, con un’iniziativa che non ha mancato di ricevere critiche nemmeno troppo velate da parte del Cremlino.

All’interno della striscia di Gaza, l’impiego di Starlink può tornare utile per ripristinare le comunicazioni interrotte dalla distruzione delle infrastrutture tradizionali, sia quelle interne che quella verso l’esterno, agevolando il lavoro delle organizzazioni umanitarie attive in loco, per ragioni logistiche e mediche, abilitando inoltre gli scambi tra chi ha già lasciato il territorio e chi invece è ancora presente.

Una costellazione troppo luminosa

Ricordiamo che il servizio è gestito da SpaceX, società guidata da Elon Musk. La costellazione di satelliti che permette lo scambio di dati dalla Terra allo spazio si trova in orbita circa 550 chilometri di distanza dal suolo. È composta da migliaia di unità (il numero è in costante aumento) e, secondo studi recenti, sta diventando un problema poiché troppo luminosa nel cielo notturno, impattando in modo significativo sull’attività di chi conduce ricerche astronomiche. Il dito è puntato, in particolare, contro quelli dotati di funzionalità Direct to Cell che abilitano la comunicazione diretta con gli smartphone, senza richiedere passaggi intermedi.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
24 lug 2024
Link copiato negli appunti