Elon Musk aveva comunicato che il prossimo tentativo è previsto tra pochi mesi. In realtà, la FAA (Federal Aviation Administration) degli Stati Uniti dovrà concedere una nuova licenza a SpaceX e soprattutto completare l’indagine sul lancio dello Starship, effettuato il 20 aprile, che ha causato parecchi danni e inondato di detriti l’ambiente circostante.
Danni consistenti e inquinamento ambientale
Il lancio dello Starship è avvenuto alle 15:33 (ora italiana) del 20 aprile. Dopo aver raggiunto circa 39 Km di altitudine, il razzo ha perso potenza per lo spegnimento di alcuni motori dello stadio inferiore, iniziando a ruotare senza controllo. SpaceX ha quindi decido di farlo esplodere, attivando il sistema di terminazione del volo.
Il lancio è stato considerato un successo dall’azienda di Musk, ma le foto apparse online hanno evidenziato ingenti danni alla struttura della base di lancio e la presenza di un enorme cratere creato dai motori del razzo. I detriti, inclusi pezzi di calcestruzzo, sono stati sparati a centinaia di metri di distanza, raggiungendo la spiaggia e la strada nelle vicinanze (ovviamente chiuse per sicurezza).
Il rumore generato dai motori è arrivato fino a Port Isabel, una città distante circa 10 Km dalla base di lancio. I detriti e la polvere sollevati dallo Starship hanno coperto ogni oggetto. Nessun danno alle persone, ma il lancio del 20 aprile ha avuto un impatto consistente sull’ambiente e la fauna locale.
La licenza della FAA prevede il rispetto di specifici requisiti, tra cui quelli relativi all’impatto ambientale. L’agenzia governativa ha avviato un’indagine, quindi SpaceX non potrà effettuare un nuovo lancio fino alla sua conclusione. Secondo Musk, il prossimo tentativo avverrà tra 1 o 2 mesi, ma potrebbe essere una stima troppo ottimistica. In caso di un eccessivo ritardo, la NASA dovrà posticipare la missione Artemis III prevista nel 2025, con la quale gli astronauti torneranno sulla Luna a bordo dello Starship.