La presenza di Donald Trump non ha portato molta fortuna a SpaceX. Durante il sesto test di volo (IFT-6) non è stato catturato il primo stadio del razzo Starship, come avvenuto con il test precedente. È stata però effettuata con successo l’accensione di un motore del secondo stadio nello spazio.
Doppia cattura al volo con l’ottavo test?
Il lancio di Starship è avvenuto alle ore 16:00 locali (le 23:00 in Italia) dalla Starbase di Boca Chica (Texas). I 33 motori Raptor del primo stadio (Super Heavy Booster 13) hanno funzionamento perfettamente, così come la procedura hot-staging, ovvero l’accensione dei motori del secondo stadio (Ship 33) prima della separazione.
Dopo circa 7 minuti dal lancio, il booster è caduto lentamente nel Golfo del Messico. Non è stato quindi catturato dalle “braccia” delle torre di lancio (Mechazilla). SpaceX spiega che il tentativo di cattura è stato annullato perché non sono stati rispettati tutti i criteri di sicurezza per l’hardware.
Lo stadio superiore ha invece seguito la traiettoria pianificata e, dopo circa un’ora, è caduto nell’Oceano Indiano a nordovest dell’Australia. Intorno al minuto 37 è stato acceso un motore Raptor nello spazio. Ciò conferma che è possibile effettuare un deorbiting sicuro e un volo orbitale.
Elon Musk ha comunicato che verrà eseguito un altro test con ammaraggio nell’Oceano Indiano. Se non ci saranno problemi, con l’ottavo test (probabilmente all’inizio del 2025) verrà tentata la cattura anche dello secondo stadio.
La sfida più grande è ora realizzare uno scudo termico riutilizzabile. In questo modo sarà possibile catturare al volo i due stadi, caricare il propellente e lanciare di nuovo Starship, senza sostituire le piastrelle termiche o eseguire lunghe ispezioni. Il razzo verrà utilizzato per trasportare carico utile (satelliti Starlink inclusi) e astronauti.
Gwynne Shotwell, Presidente di SpaceX, ha dichiarato che l’obiettivo è lanciare 400 Starship nei prossimi quattro anni. Starship sostituirà gradualmente il razzo Falcon 9 e la navicella Dragon.