Gli Stati Uniti vogliono fare sul serio contro il malaffare nel mondo delle criptovalute. Per operare in questo particolare contesto, però, non sono sufficienti le strutture e l’organizzazione abituale, poiché il tutto avviene in una dimensione digitale e decentralizzata, richiedendo competenze e metodi nuovi. Nasce per questo motivo l’unità dedicata NCET (National Cryptocurrency Enforcement Team) a capo della quale il Dipartimento di Giustizia ha nominato Eun Young Choi.
National Cryptocurrency Enforcement Team
Si tratta di una nomina importante poiché istituisce un nuovo team e lo mette a disposizione di chi da nove anni segue frodi online cybercrime, azioni sul dark web e altri tipi di contesti che ora serviranno fortemente nell’individuare i flussi di denaro pericolosi in ambito cryptoasset. L’unità è immediatamente operativa ed avrà una funzione cruciale come elemento deterrente per le violazioni che sfruttano le criptovalute nella speranza di non veder tracciato il denaro circolante.
L’NCET identificherà, indagherà e perseguirà i casi del dipartimento che coinvolgono l’uso criminale di risorse digitali, con particolare attenzione agli scambi di valuta virtuale, fornitori di infrastrutture e altre entità che stanno consentendo l’uso improprio di criptovaluta e relative tecnologie per commettere o facilitare attività criminali.
Non un’unità focalizzata sulle criptovalute, ma un’unità che cerca di liberarle dall’uso criminale e da una pericolosa simbiosi con il cybercrime. Qualcosa di simile è nato in seno all’FBI sotto forma di Virtual Asset Exploitation Unit ed in entrambi i casi la collaborazione sarà a livello transnazionale con la International Virtual Currency Initiative. La serietà dell’approccio è dettata dal fatto che tali unità avranno il potere di sequestrare valuta digitale prima ancora di formalizzare eventuali accuse, così da immobilizzare il capitale nel caso in cui sia concreta la possibilità che venga alienato prima che i tempi della giustizia possano avere compimento.