C’è ora anche il nome di Stellantis nell’elenco sempre più lungo delle realtà che hanno deciso di abbandonare la Russia. Il colosso del mondo automotive ha confermato lo stop alla linea di produzione allestita nel proprio stabilimento di Kaluga, città da circa 330.000 abitanti situata a 180 chilometri dalla capitale Mosca.
Russia: via anche Stellantis, fermo l’impianto di Kaluga
Le ragioni della decisione sono da cercare anzitutto nelle sanzioni imposte al Cremlino e alle conseguenti difficoltà insorte. Sono citate anche difficoltà ben immaginabili nella gestione degli aspetti logistici. Ecco quanto si legge sulle pagine del sito ufficiale.
In seguito al quotidiano rafforzamento delle molteplici sanzioni e alle difficoltà logistiche riscontrate, Stellantis ha sospeso la propria attività produttiva a Kaluga al fine di garantire il pieno rispetto di tutte le molteplici sanzioni e di tutelare i propri dipendenti.
Il breve comunicato si conclude con un invito a far tutto quanto possibile per favorire il ritorno della pace. Sono ormai trascorsi quasi due mesi dall’inizio della guerra in Ucraina.
Stellantis condanna la violenza e sostiene qualsiasi azione che possa riportare la pace.
La scorsa settimana, il gruppo ha annunciato la firma di un accordo con Qualcomm per l’implementazione di nuove piattaforme sui veicoli. Nel dettaglio, a partire dal 2024, le auto appartenenti a 14 dei brand controllati saranno dotate di componenti Snapdragon e di conseguenza sempre connesse. La volontà di investire sulle partnership riguardanti hardware e software è nota ormai da tempo.
Il contratto pluriennale verrà implementato per i 14 iconici brand Stellantis, al fine di garantire eccellenti esperienze in-vehicle per milioni di veicoli, a partire da Maserati.
Stellantis è inoltre impegnata in un percorso di elettrificazione, non privo di insidie come ha già avuto più volte modo di sottolineare il suo numero uno. Il 5 maggio renderà noti i risultati relativi alle consegne e ai ricavi del primo trimestre 2022.