Steve Jobs, visionario o tossico?

Steve Jobs, visionario o tossico?

Pubblicato un dossier FBI di quasi 200 pagine sul founder della Mela. Rivelazioni non del tutto ignote sul suo passato. Le indagini scattarono in vista di una possibile nomina presidenziale
Pubblicato un dossier FBI di quasi 200 pagine sul founder della Mela. Rivelazioni non del tutto ignote sul suo passato. Le indagini scattarono in vista di una possibile nomina presidenziale

Un genio visionario e un padre padrone. Un giovane imprenditore dalla discutibile caratura morale, ma anche un ex-figlio dei fiori imbevuto di acido lisergico . Nuove Vecchie rivelazioni sul compianto CEO di Apple Steve Jobs, recentemente pubblicate online in un documento di circa 190 pagine a cura del Federal Bureau of Investigation (FBI).

Ma cosa ci fa un guru high-tech al livello tre delle indagini degli agenti federali a stelle e strisce? Nel 1991, Steve Jobs doveva presentarsi al cospetto dell’allora Presidente George Bush, per un suo eventuale inserimento ai vertici del comitato nazionale di consulenza per il commercio estero .

Un ruolo importante, che avrebbe certamente meritato un corposo fascicolo del Bureau . A farlo salire a galla ci ha ora pensato il quotidiano Wall Street Journal , sfruttando i principi del Freedom of Information Act per costringere i federali a divulgare il dossier dopo la tragica morte di Jobs per un cancro al pancreas.

Ecco allora le ultime rivelazioni sul celebre founder di Apple, molte delle quali già contenute della vendutissima biografia scritta da Walter Isaacson. Jobs aveva già candidamente ammesso la cruciale importanza dell’LSD nella sua vita. Nel documento redatto dai federali, numerose persone avrebbero comunque messo in dubbio la caratura morale del genio visionario .

Una persona bieca, capace di manipolare la realtà a suo piacimento . Solo ed esclusivamente per un tornaconto personale. Fortunatamente , l’FBI ha potuto appurare che Steve Jobs non è mai stato “un comunista” o legato ad “organizzazioni per il rovesciamento del governo statunitense”.

Vittima – era il 1985 – di un attentato dinamitardo poi rivelatosi del tutto fasullo, Jobs avrebbe convinto una sua dipendente di Apple a seguirlo nella nuova avventura NeXT . Salvo poi licenziarla in tronco senza pietà alcuna . Dettagli che non avevano affatto impensierito i federali: tutto sommato, Steve Jobs avrebbe potuto unirsi al comitato di George Bush padre. Ma la nomina non c’è mai stata.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
10 feb 2012
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