A fine gennaio, Microsoft ha annunciato l’arrivo di novità per Sticky Notes (in italiano Memo), l’applicazione utile per prendere appunti su Windows. Un paio di settimane più tardi ne ha svelata una nuova versione, integrata all’interno di OneNote e diversa rispetto a quella tradizionale distribuita attraverso lo store ufficiale. È di oggi la notizia del rollout e della sua installazione automatica sui PC degli utenti.
Sticky Notes: Microsoft installa la nuova versione
A differenza dell’incarnazione precedente, non si tratta più di un’applicazione UWP (Universal Windows Platform), bensì Win32. Chi ha già OneNote nel proprio computer, la vedrà comparire a breve, trovandola anche nel menu Start.
Tra le nuove funzionalità introdotte da Microsoft c’è quella che permette l’acquisizione di screenshot. Si comporta in modo differente rispetto allo Strumento di cattura attivabile con il tasto Print, agendo solo sulla finestra aperta e in evidenza.
Un punto di forza è quello che allega all’immagine le informazioni sul software da cui è stata generata. Ad esempio, salva l’URL se si tratta di una pagina aperta nel browser.
Il nuovo Sticky Notes per Windows è inoltre in grado di riconoscere il testo attraverso la tecnologia OCR integrata, copiandolo poi negli appunti e permettendo di utilizzarlo ovunque.
Microsoft è a conoscenza di un problema che impedisce di bloccare correttamente la finestra in un punto preciso sulle configurazioni multi-monitor e al lavoro per risolverlo al più presto.
IA ovunque, il nuovo mantra
La prima release di Sticky Notes è stata avvistata su Vista. Poi il software è stato preinstallato su W7 ed è sopravvissuto fino ai giorni nostri. Molti l’hanno apprezzato per via della sua semplicità e per un certo minimalismo che ora sembra destinato a lasciare il posto a funzionalità più complesse, alcune delle quali basate sull’intelligenza artificiale.
La buona notizia è che la vecchia versione rimarrà disponibile anche dopo aver visto comparire quella nuova sul proprio PC: non sarà eliminata in automatico, anche se temiamo che prima o poi possa essere deprecata su Windows 10 e Windows 11, come avviene regolarmente per alcune componenti.