Sei un giovane programmatore di belle speranze? Ti hanno offerto solo contratti a progetto da 400 euro lordi al mese, a cinquecento chilometri da casa tua? Non ti spaventa l’idea di separarti da mamma e papà? Vai in Irlanda! La terra dell’abbondanza e dell’opportunità, almeno per chi spiccica un paio di dialetti del C e si diletta di Java.
Programmatori e esperti IT: la verde Irlanda ha bisogno di voi. “Al momento c’è una penuria di candidati in molti settori”, spiega Karen O Flaherty, a capo di Verkom. La sua azienda ha da poco completato uno studio , nel quale ancora una volta i salari medi del comparto tecnologico sono risultati aumentati rispetto alla rilevazione precedente.
“Analisti finanziari, project manager esperti dell’area sicurezza finanziaria, sviluppatori Java, J2E, C# e. NET sono tutti molto richiesti – racconta – Le offerte sono così accattivanti che attirano l’eccellenza di mezza Europa, e frenano la fuga dei cervelli irlandesi”.
Le cifre sono senz’altro interessanti: per uno studente neolaureato si parla di almeno 22mila euro l’anno, che possono aumentare fino a 150mila euro per un CTO con 5 anni di esperienza sul campo. Se poi si preferisse lavorare come consulenti, niente di meglio: 150 euro al giorno è la tariffa base, ma i più richiesti possono riuscire a strappare fino a 1.000 euro per otto ore o poco più di lavoro.
Tutto questo è il risultato della politica di sviluppo adottata negli scorsi anni dal governo: “Il settore IT resta una componente fondamentale per la prosperità futura della nazione – continua O Flaherty – anche se si avverte una certa carenza di forza lavoro specializzata al momento”. Come fare a supplire a queste carenze lo spiega lei stessa: “È fondamentale incoraggiare gli studenti a scegliere corsi di studio tecnologici per il loro cammino universitario, così che possano garantire al sistema economico quelle professionalità necessarie negli anni a venire”.
Per il prossimo anno, la stima di crescita dell’economia irlandese è compresa tra 2,1 e 3,8 per cento . Un valore superiore a quanto previsto per l’area euro, valutato non superiore al 2,2 per cento per il 2008 e inferiore al 2,1 per cento nel 2009. Per l’Italia le stime parlano di una possibile crescita zero nel 2008.
Luca Annunziata