Il luogo di Stonehenge, fra il suo fascino e molti dubbi ha da sempre avuto modo di far parlare di sé. Tuttavia, una nuova teoria potrebbe aver finalmente chiarito uno dei reali utilizzi di quelle che risultano all’effettivo alcune delle pietre più famoso del mondo, in quanto si parla nello specifico di un vero e proprio calendario antico e funzionante.
A quanto pare, questo avrebbe avuto modo, stando alla nuova analisi, di presentarsi con funzionalità simili a quello egizio, di 365,25 giorni, con ognuna delle pietre del cerchio più grande che avrebbe rappresentato un mese.
E se Stonehenge fosse stato in realtà un calendario? Arriva la teoria
Trovate qui di seguito la dichiarazione di Tim Darvill, dell’università del Bournemouth in UK, che ha condotto l’analisi:
“Si tratta di un calendari perpetuo che si ricalibra ogni solstizio d’inverno. Tutte tranne due delle sarsen provengono da una singola fonte, quindi il messaggio per me è stato che hanno creato un’unità con loro.
Si parlerebbe quindi di un obiettivo specifico con cui il luogo sarebbe stato realizzato, il quale risolverebbe ogni mistero. Le pietre sono state posizionate in 3 diverse formazioni nel 2500 A.C., con 30 che hanno formato il cerchio grande e 4 in forma rettangolare all’infuori di questo, con il resto che sono state utilizzate per formare 5 sistemi trilitici, i quali vengono realizzati con due pietre verticali e una orizzontale nella parte superiore.
Stando a Darvill, 30, 5 e 4 sono dei numeri alquanto interessanti, con il primo che riguarderebbe il giorno del mese, e con il fatto che moltiplicando per 12 si ottiene 360, al quale andrebbero aggiunti i 5 sistemi per raggiungere il numero di giorni del calendario dell’anno solare. L’ultimo blocco da 4 sembrerebbe essere utile invece per l’aggiunta di una pietra ogni quattro anni, visto che sarebbe servito a tenere traccia del conto in maniera veloce.