Che si tratti di una sospensione per sei mesi o di un addio definitivo al Cashback di Stato, poco cambia. La realtà dei fatti dice che il mondo della politica ha atteso il 28-29 giugno per discutere e prendere una decisione su un programma che, sebbene perfettibile, ha portato decine di milioni di italiani a cambiare le loro abitudini quotidiane e il rapporto con i sistemi di pagamento, obbligando al tempo stesso chi sta dall’altra parte della cassa, esercenti e professionisti, ad adeguarsi non senza qualche manifestazione di disappunto.
Stop al Cashback, la politica s’è desta
E ora che l’argomento di discussione è sulla bocca di tutti, è tempo di dire la propria. Con il faro dell’attenzione mediatica puntato sul tema, è partito il giro di valzer delle prese di posizione. Ora che #Cashback è in tendenza, vuoi non offrire la tua chiave di lettura? E via al round di opinioni che, tranquilli, si scioglierà ben presto sotto questa calura di inizio estate. C’è chi reputa la scelta un errore, come il ministro Stefano Patuanelli (da Repubblica).
La sospensione del Cashback è un errore, l’ho detto e ripetuto ieri in Cabina di Regia. Mi auguro si possa tornare indietro su questa decisione.
Rimanendo in area M5S, è dello stesso avviso Carla Ruocco che presiede la commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario. Curiosamente, nel suo tweet il termine “furbetti” è associato non a coloro impegnati nel generare microtransazioni, ma ai negozianti allergici a POS e scontrini.
Il #cashback ha obbligato i negozianti "furbetti" a mettere il POS, ha aiutato gli anziani ad attivare lo Spid e una carta alla Posta. Ha sostenuto i nostri giovani. Con il #GovernoConte, anche con il cashback, investimmo nel #futuro e nella #digitalizzazione. Eliminarlo è folle!
— Carla Ruocco (@carlaruocco1) June 29, 2021
Sulla medesima lunghezza d’onda Marco Furfaro, della direzione nazionale del Partito Democratico, che sottolinea le ricadute positive del progetto in termini di consumi e lotta all’evazione.
Il #cashback ha costretto esercizi che si facevano pagare a nero a installare il POS, contribuendo alla lotta all'evasione. Ha stimolato i consumi: entro il 2025 avrebbe prodotto un gettito fiscale di 9 mld (dati Mef). Sospenderlo è un regalo a chi lo detestava per queste ragioni
— Marco Furfaro (@marcofurfaro) June 29, 2021
Esulta invece Giorgia Meloni, che gongolando (legittimamente) chiama in causa anche la Lotteria degli Scontrini. La sua battaglia contro le iniziative a sostegno del cashless, così come quella di Fratelli d’Italia, è di lunga data. Le va dato atto di costanza e determinazione.
Il #Cashback sarà sospeso dal 1° luglio. FDI è stata l’unica forza politica a dire da subito che cashback e lotteria scontrini sono una idiozia. I 2 miliardi risparmiati siano ora destinati ad attività e lavoratori colpiti dalla crisi e dalle chiusure: https://t.co/1SJ426Bks0 pic.twitter.com/sEjrRerlrm
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) June 29, 2021
Se lo scontro è sullo scontrino
Il Cashback è stato un successo? Lo si potrà stabilire solo a bocce ferme e non nell’immediato, poiché uno degli obiettivi perseguiti è stato fin dall’inizio quello di favorire un cambiamento non esclusivamente tecnologico, ma ancor prima culturale.
Il Cashback è stato un fallimento? Questo lo possiamo escludere fin da subito, considerando i quasi 9 milioni di partecipanti per oltre 16 milioni di strumenti registrati e 800 milioni di transazioni eseguite.
Il Cashback si poteva migliorare? Certamente sì. Lo abbiamo messo nero su bianco in tempi non sospetti con il nostro elenco di 10 proposte e lo ha ribadito qualche settimana fa la Corte dei Conti, chiedendo un intervento correttivo e non una cancellazione.
Tra qualche giorno potranno alzare i calici coloro che hanno fin da subito puntato il dito contro l’iniziativa reputandola un’idiozia, un inutile spreco di risorse pubbliche. Lo faranno brindando alla vittoria di una battaglia durata sei mesi o poco più. Confidiamo possano farlo ponendo la dovuta attenzione alle ancora valide norme di distanziamento. E chiedendo lo scontrino.