Laser, vetro e nanotecnologie per lo storage del futuro: è l’idea avanzata da un team della University of Southampton, che afferma di poter salvare fino a 500 TB di dati su un supporto dalle dimensioni equivalenti a quelle di un CD, grazie a una tecnica battezzata 5D.
Nanotecnologie, laser e vetro per lo storage del futuro?
Difficilmente utilizzeremo un approccio di questo tipo per il backup dei nostri file: si tratta di un sistema destinato in primis a coloro che si trovano a dover gestire e conservare enormi quantità di informazioni e contenuti, a partire dagli archivi nazionali, come spiega Yuhao Lei, ricercatore e responsabile del progetto.
Le persone e le organizzazioni stanno generando dataset sempre più grandi, manifestando il disperato bisogno di sistemi più efficienti per lo storage, con alta capacità, bassi consumi e ciclo vitale elevato. A differenza delle tecnologie cloud, progettate principalmente per la conservazione temporanea delle informazioni, crediamo che lo storage 5D sul vetro possa tornare utile nel lungo periodo per il salvataggio di archivi nazionali, musei, biblioteche e realtà private.
Non è la prima volta che si parla del possibile impiego del 5D con finalità di storage: un articolo del 2016 comparso su queste pagine ipotizzava l’arrivo di una tecnologia (sempre sviluppata dalla University of Southampton) in grado di per dar vita alle cosiddette memorie eterne, ideali per tramandare informazioni e sapere alle future generazioni, mantenendosi inalterate per miliardi di anni e sopportando senza problemi anche temperature molto elevate.
Alcune limitazioni di stampo tecnico, a partire da una velocità di scrittura estremamente lenta, non ne hanno mai consentito l’utilizzo vero e proprio, ma l’ostacolo sembra ora finalmente poter essere superato, pur presentando ancora ampi margini di miglioramento (si è arrivati a 230 kB al secondo). Eseguendo l’operazione in parallelo è possibile scrivere 500 TB in 60 giorni circa.
Perché 5D? Alle due dimensioni tipiche dello storage su CD e quella aggiuntiva già introdotta con supporti come i Blu-ray multi-layer si affiancano la quarta e la quinta legate rispettivamente alla grandezza e all’orientamento della nanostruttura all’interno del supporto, in questo caso il vetro. Per maggiori dettagli sul funzionamento del sistema è possibile consultare l’approfondimento di vXchnge.