Store di terze parti su iOS anche in Giappone

Store di terze parti su iOS anche in Giappone

Anche in Giappone è stata approvata una legge simile al DMA, quindi Apple dovrà consentire store alternativi e metodi di pagamento di terze parti.
Store di terze parti su iOS anche in Giappone
Anche in Giappone è stata approvata una legge simile al DMA, quindi Apple dovrà consentire store alternativi e metodi di pagamento di terze parti.

In Giappone è stata approvata una legge simile al Digital Markets Act (DMA), quindi Apple dovrà consentire l’installazione di store alternativi. Altri obblighi, validi anche per Google, riguardano l’uso di sistemi di pagamento di terze parti e la scelta del browser predefinito.

Legge simile al DMA in Giappone

La nuova legge, denominata Act on Promotion of Competition for Specified Smartphone Software, impone specifici obblighi ai cosiddetti “designated providers” (al momento solo Apple e Google, ma altri verranno aggiunti dalla Japan Fair Trade Commission). L’obiettivo principale è avere una maggiore concorrenza tra le aziende e più scelte per i consumatori.

Nell’elenco delle regole viene citato proprio il Digital Markets Act come riferimento. Apple e Google devono consentire l’installazione di store alternativi (non c’è invece un obbligo per il sideloading), l’uso di metodi di pagamento di terze parti e la scelta delle app predefinite (browser, motori di ricerca e altre).

I provider designati non possono vietare agli sviluppatori di mostrare nelle app informazioni sui prezzi, di inserire link al sito esterno, di utilizzare motori di rendering per i browser diversi da WebKit e Blink. È inoltre vietato dare un trattamento privilegiato ai propri servizi e limitare le prestazioni di app concorrenti. Infine è necessario offrire un tool per la portabilità dei dati.

La legge entrerà in vigore alla fine del 2025. In caso di violazione sono previste sanzioni fino al 30% delle entrate domestiche. Epic Games ha già comunicato che porterà il suo store e Fornite sui iOS, come in Europa e Regno Unito. Il CEO Tim Sweeney ha ovviamente festeggiato l’approvazione della legge, evidenziando però che non è cambiato ancora nulla negli Stati Uniti.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
14 giu 2024
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