L’esperienza di ricerca offerta da Google è peggiorata negli ultimi anni, con risultati inquinati da contenuti SEO, testi generati dall’intelligenza artificiale e siti pieni di affiliazioni pubblicitarie. In risposta a questa deriva, uno sviluppatore indipendente ha lanciato Stract, un nuovo motore di ricerca open source, con l’obiettivo di offrire un’alternativa.
Sviluppato e ospitato su un server domestico, Stract è altamente personalizzabile e, stando al feedback degli utenti sulla piattaforma Discord del progetto, migliora rapidamente a ogni aggiornamento.
- La sfida di uno studente danese a Google
- Stract, il motore di ricerca personalizzabile e open source
- Come funzionano le Optics di Stract
- Perché Stract è diverso da Google
- Come si finanzia Stract?
- Contro SEO e AI, Stract scommette sulla personalizzazione dei risultati
- La sfida di costruire un indice di ricerca
- Un motore di ricerca umano e sostenibile
La sfida di uno studente danese a Google
Stract nasce come progetto di tesi del fondatore Mikkel Denker, studente della Technical University of Denmark. L’idea alla base è quella di aiutare gli utenti nella ricerca di file e documenti personali. Come ha dichiarato Denker, una volta terminato il master si dedicherà a tempo pieno al progetto.
Denker ha spiegato che la maggior parte delle ricerche online passa attraverso pochi motori principali come Google, Bing e Yandex. Anche altri motori, come DuckDuckGo, si appoggiano a Bing per i risultati. Denker ha trovato molto strano che non esistesse un modo aperto di navigare sul web. È per questo motivo che sta cercando di costruire un’alternativa.
Stract, il motore di ricerca personalizzabile e open source
Esistono diversi motori di ricerca indipendenti, alcuni open source. Stract spicca per l’alta personalizzazione, velocità, utilizzo di un proprio indice web e notevole usabilità, nonostante sia stato sviluppato negli ultimi mesi principalmente da una singola persona perlopiù nel tempo libero.
Lo sviluppatore Rohan Kumar, che da tre anni tiene una lista di motori di ricerca con indici propri, ha definito Stract il suo preferito in questa categoria. Da quando è stato inserito nella lista di Kumar e ha ricevuto attenzione da Hacker News, il sito gestisce circa mille ricerche all’ora.
Come funzionano le Optics di Stract
La caratteristica più interessante di Stract sono le Optics, che sono essenzialmente istruzioni personalizzabili che gli utenti possono dare al motore di ricerca per cercare tipi specifici di contenuti o limitare le ricerche a siti web specifici.
Ad esempio, ci sono delle Optics che permettono di cercare solo i siti web che appaiono spesso su Hacker News, solo i forum e le bacheche, solo i siti web federati sul Fediverso e solo i blog indipendenti. Poiché il progetto è open source, qualsiasi sviluppatore web può creare il proprio Optic o modificare qualsiasi Optic esistente (il cui codice è anch’esso open source).
Stract permette anche agli utenti di esprimere le loro preferenze sui siti web, bloccando quelli che hanno tracker di terze parti o molte pubblicità. La funzione è simile a Goggles di Brave, ma Optics è più personalizzabile. Come spiegato da Denker, l’obiettivo di Stract è quello di dare agli utenti il massimo controllo possibile sull’esperienza di ricerca.
Perché Stract è diverso da Google
Stract si differenzia da Google, il motore di ricerca più importante al mondo, per diversi motivi. Innanzitutto, Stract utilizza il proprio indice web, che non dipende da altri fornitori di dati. Inoltre, Stract non ha alcun incentivo a favorire i siti web che contengono annunci pubblicitari di Google, come fa Big G attraverso il suo programma AdSense. Stract si concentra esclusivamente sui risultati migliori per l’utente.
Infine, Stract è un progetto open source, che incoraggia la collaborazione e la trasparenza. Nella pagina About del motore di ricerca si legge: “Se mai dovessimo diventare malvagi (magari cambiando il nostro motto), per favore prendete il nostro codice e fondate un concorrente. Il fatto che abbiate questa possibilità farà sì che i nostri valori siano sempre allineati con i nostri utenti”.
Come si finanzia Stract?
Stract attualmente non presenta alcuna forma di monetizzazione. Come dichiarato sul sito, in futuro potrebbe includere annunci contestuali correlati ai termini di ricerca, sul modello di DuckDuckGo, ma senza tracciamento degli utenti. Stract prevede anche di offrire ricerche senza pubblicità agli abbonati paganti.
Contro SEO e AI, Stract scommette sulla personalizzazione dei risultati
Stract è conscio delle problematiche poste dai contenuti di intelligenza artificiale e dalle tecniche di SEO, che possono impattare negativamente su qualità e rilevanza dei risultati. Per questo, attraverso la funzionalità Optics, consente agli utenti di personalizzare il ranking, decidendo autonomamente la priorità da assegnare alle diverse tipologie di contenuto. L’obiettivo è garantire a ciascun utente il controllo su ciò che per lui è più rilevante.
La sfida di costruire un indice di ricerca
Ultimamente il mercato dei motori di ricerca sta vivendo una rinnovata vitalità, con l’arrivo di nuovi protagonisti come Stract e Kagi, motore a pagamento in abbonamento. Kagi aggrega i risultati di motori consolidati come Google, Yandex, Mojeek e Brave, oltre a fonti quali Wikipedia, Wikimedia Commons, TripAdvisor e Flickr. Sebbene finora l’esperienza con Kagi sia positiva, il suo funzionamento si basa sulla combinazione di risultati esistenti, a differenza di Stract che utilizza un proprio indice di ricerca.
Per offrire ai suoi utenti dei risultati di ricerca pertinenti e affidabili, infatti, Stract sta costruendo il proprio indice, un’impresa colossale che richiede di analizzare e catalogare milioni di pagine web. “Internet è un posto grande e la maggior parte delle persone sa che non è esattamente banale costruire un indice di ricerca”, ha dichiarato Denker – “Detto questo, in realtà non è nemmeno così difficile come si potrebbe pensare”.
Attualmente, l’indice di Stract conta circa 250 milioni di pagine, ma è in continua crescita e miglioramento. Questo significa che alcuni siti web specifici potrebbero non essere ancora stati indicizzati o potrebbero non apparire nei primi risultati. Per esempio, digitando “New York Times”, il sito web del famoso quotidiano non compare tra i risultati. Tuttavia, Denker si aspetta che i risultati della ricerca migliorino molto nel corso del prossimo anno, grazie alla crescita dell’indice e al perfezionamento dei modelli di ranking. “Sto cercando di capire come gestire al meglio le query di navigazione”, ha aggiunto, riferendosi alla ricerca del New York Times.
Un motore di ricerca umano e sostenibile
Stract punta a essere un motore di ricerca umano e sostenibile, evitando algoritmi opachi e contenuti spam. Per supportare il progetto bastano semplici azioni come utilizzare Stract per le ricerche e parlarne. Inoltre, essendo completamente open source, chiunque può contribuire a migliorarlo. Attualmente il servizio si appoggia a due server bare metal, con un piccolo server da 1U che gestisce gran parte del carico. Come dichiarato da Denker, il progetto è sorprendentemente fattibile e se nessuno prova, di certo non si realizzerà.
Denker ha preso in affitto una scrivania a Copenhagen per lavorare al progetto e dispone di spazio per i rack in un seminterrato, dove ha installato i server. Sono stati affittati anche alcuni server presso Hetzner a Francoforte, ma al momento il lavoro principale avviene nel seminterrato.