In seguito all’indagine diretta dalla Procura Distrettuale di Catania che ha portato alla chiusura di oltre 2.500 canali illegali, DAZN ha comunicato che si costituirà parte civile nel futuro processo per ottenere un risarcimento da tutti gli abbonati alle IPTV. È in pratica lo stesso obiettivo annunciato da AGCOM a fine settembre.
DAZN vuole i nomi degli abbonati
L’indagine condotta dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Catania ha permesso di scoprire un’organizzazione criminale che offriva la visione illegale di contenuti in streaming ad oltre 22 milioni di utenti. DAZN ha espresso molta soddisfazione per l’esito dell’operazione Taken Down, affermando che “i clienti saranno sanzionati“.
Queste ultime parole hanno riferimento al risarcimento che la società chiederà a tutti gli abbonati alle IPTV. DAZN si costituirà parte civile al processo penale che inizierà nei prossimi mesi. Per raggiungere l’obiettivo, gli avvocati chiederanno ai magistrati catanesi i nomi dei pirati che hanno visto gli eventi sportivi senza pagare una vero abbonamento.
Questa azione potrebbe spingere la Guardia di Finanza a comminare le multe previste dalla legge antipirateria, utilizzando le informazioni condivise con Procura di Roma e AGCOM. Secondo il Commissario Massimiliano Capitanio, gli abbonati italiani alle IPTV sono il 10%, quindi circa 2,2 milioni. Ciò significa che applicando la sanzione minima di 150 euro, lo Stato incasserebbe 330 milioni di euro. La somma aumenterebbe fino a 11 miliardi di euro con la sanzione massima (5.000 euro).