Le investigazioni dell’ente per la protezione dei dati francese CNIL avrebbero confermato che fra i dati ottenuti da Google nella sua mappatura delle reti WiFi vi sarebbero molte informazioni protette dalla legge, tra cui password e frammenti di email.
CNIL, così come altre istituzioni europee, aveva chiesto all’azienda statunitense i dati raccolti con le automobili di Google Street, per decidere se avviare o meno un’inchiesta per violazione di privacy. Ha ottenuto i dati il 4 giugno: è la prima tra le autorità ad averne fatto richiesta a poterli visionare. Da un esame preliminare, afferma il Presidente di CNIL Alex Turk, sembra già potersi confermare la presenza di informazioni normalmente protette dai regolamenti bancari e sulla privacy medica . Secondo un’altra fonte più specifica, nei dati raccolti vi sarebbero password e anche stralci di conversazioni email .
Google, finora , aveva sempre affermato di aver raccolto informazioni di navigazioni personali solo “frammentarie”, “senza averne intenzione” e “senza provocare danno”.
CNIL, una volta finito di visualizzare tutto il materiale ottenuto, potrà decidere se aprire un contenzioso, con il potere di sanzionare la grande G, o se passare il caso alle autorità giudiziarie.
Google, che ha consegnato i dati anche per confermare l’intenzione di voler collaborare con le autorità europee , ha affermato di voler cancellare qualsiasi dato le autorità vogliano. Sta inoltre collaborando per “rispondere a qualsiasi domanda”.
Claudio Tamburrino