Dopo aver collezionato multe, critiche e denunce in tutto il mondo per la raccolta compulsiva di dati personali attraverso il suo programma Street View , Google prova ora a ricostruire la propria reputazione annunciando la possibilità di disabilitare la raccolta di informazioni di geolocalizzazione su reti WiFi pubbliche.
I possessori di hot-spot wireless aperti potranno dunque scegliere di disabilitare volontariamente la raccolta di dati che Google usa per la geolocalizzazione in giro per il mondo, dati che vengono incrociati con le coordinate GPS e quelli delle celle dell’operatore di rete per fornire la posizione precisa degli utenti dei servizi di Mountain View.
Google spiega che “anche se i segnali dell’access point wireless usati nei nostri servizi di localizzazione non identificano le persone, noi pensiamo di poter spingerci oltre nella protezione della privacy degli utenti”.
Mountain View spiega di aver approntato la nuova politica di opt-out per gli hot-spot pubblici su richiesta di “svariate autorità di protezione dei dati europee”, e che “una volta fatto l’opt-out, i nostri servizi non useranno più quell’access point per identificare la posizione degli utenti”.
Alfonso Maruccia