A rivelarlo in esclusiva è stato un recente articolo apparso tra le pagine online della testata specializzata CNET : le auto di Street View avrebbero raccolto in tutto il mondo un’enorme quantità di dati relativi alla geolocalizzazione di milioni di laptop, dispositivi cellulari e altri device connessi in WiFi .
Una pratica confermata dalle autorità francesi, in particolare la Commission Nationale de l’Informatique et des Libertés (CNIL). Le cosiddette googlecar avrebbero aspirato le informazioni attraverso una vasta serie di hot spot, registrando gli indirizzi fisici e gli ID relativi a tutti i computer connessi in WiFi .
Sempre secondo CNET, Google avrebbe messo i dati a disposizione del pubblico sul sito , almeno fino ad alcune settimane fa. L’azienda di Mountain View avrebbe infatti deciso di interrompere la pubblicazione delle informazioni carpite a mezzo Street View. Resta da capire se tra questi dati fossero inclusi i cosiddetti unique identifiers .
L’esclusiva non ha colto di sorpresa gli osservatori più aggiornati. Nelle scorse settimane, alcuni utenti di BigG avevano scovato il proprio indirizzo di casa tra i meandri del search engine californiano. Circostanza attribuita al fatto che i dispositivi basati su Android trasmettono il proprio ID se collegati in wireless.
Intervenuto sulla questione, un portavoce di BigG ha sottolineato come i servizi basati sulla localizzazione siano di grande aiuto ai consumatori e all’intera economia del web. L’azienda avrebbe raccolto solo quei dati resi accessibili dagli access point in WiFi, compresi gli ID unici .
Mauro Vecchio