Rand Fishkin, una delle figure più significative e autorevoli nel panorama del marketing digitale, ha appena presentato uno studio sulle ricerche su Google negli Stati Uniti e in Europa.
L’esperto ha cercato di capire il comportamento degli utenti sui motori di ricerca, le differenze tra Europa e Stati Uniti e l’impatto delle famose AI Overview di Big G, alias le panoramiche AI, quelle della colla sulla pizza, per intenderci. Per realizzare il suo studio, Rand Fishkin ha utilizzato i dati forniti da Datos, una società di SEMrush.
Quasi 6 ricerche su 10 non portano a un clic
Il numero di ricerche che non portano ad alcun clic si avvicina al 60% in Europa (59,7%) e negli Stati Uniti (58,5%). Rand Fishkin sottolinea che esistono diverse spiegazioni possibili per questo fenomeno: soddisfazione da parte degli utenti web che trovano la loro risposta nei titoli o nei featured snippet, frustrazione, modifica della ricerca per ottenere risultati migliori (è il caso di oltre il 20% delle ricerche), ecc.
L’esperto ritiene inoltre che questa percentuale di ricerche senza clic sia probabilmente sottostimata, poiché questi dati non tengono conto dell’uso delle ricerche con risposta vocale effettuate tramite Google Assistant, né delle ricerche effettuate nell’applicazione di ricerca mobile di Google.
Un’altra differenza degna di nota riguarda il numero di clic sul web aperto, ossia sui siti a cui si può accedere senza dover creare un account o sottoscrivere un abbonamento. Questo numero è più alto in Europa, con 374 clic su 1.000, che negli Stati Uniti, dove è di 360 clic su 1.000. Una tendenza che Rand Fishkin attribuisce al DMA.
Google è più forte che mai
A differenza di alcuni analisti, che prevedono un leggero calo per Google, Rand Fishkin sostiene che il motore di ricerca è “più forte che mai”. Il numero di ricerche per utente è in aumento, sia negli Stati Uniti che in Europa, e nella primavera del 2024 sono stati raggiunti i “massimi storici” su desktop.
Tuttavia, la percentuale di traffico diretto verso l’open web è in forte calo in entrambi i continenti, un calo compensato dalla “crescita della torta”, che mantiene stabili i volumi. Infine, la percentuale di ricerche che portano a un servizio di Google è in forte aumento negli Stati Uniti, ma rimane piuttosto stabile in Europa. Ancora una volta, questa differenza tende a dimostrare che le misure messe in atto nell’Unione Europea per combattere le pratiche anticoncorrenziali sono efficaci.
AI Overview: quale impatto sulle ricerche di Google?
Per valutare l’impatto di AI Overview, la nuova esperienza di ricerca di Google che integra i risultati generati dall’AI in un inserto nella parte superiore della SERP, Rand Fishkin ha analizzato il numero di ricerche e di clic su PC e mobile.
Il cambiamento più evidente riguarda il numero di ricerche da mobile, che è diminuito significativamente dopo l’introduzione di questa funzione. Questo cambio di scenario è probabilmente motivo di preoccupazione per Google stessa. Fishkin ritiene che questo calo nella percentuale di clic abbia “spaventato” i team di Google, dato che significa un minore coinvolgimento degli utenti.
Bisogna considerare che le ricerche da mobile rappresentano circa due terzi del totale su Google. Quindi un calo così marcato dei clic implica una diminuzione significativa delle interazioni da dispositivi mobili, fondamentali per Google. Inoltre, si inserisce nel trend per cui le panoramiche AI di Google, che riassumono le risposte senza necessità di cliccare, stanno coprendo una porzione sempre minore di ricerche – meno dell’1% a giugno 2024, contro circa i due terzi quando la funzione è stata lanciata.