In poco meno di sette mesi StumbleUpon , la più nota piattaforma di social bookmarking , ha cambiato proprietà e raggiunto i 3,7 milioni di utenti. Non è ancora chiaro se valga tutti i 75 milioni di dollari sborsati da eBay per la sua acquisizione, certo è che l’entourage della piccola compagnia californiana non si ferma un attimo: ieri ha lanciato la nuova funzione SearchReviews .
In pratica, tutti gli utenti iscritti al servizio StumbleUpon in queste ultime ore hanno potuto assistere alla totale integrazione del sistema di rating con Google News, Yahoo News, Flickr, Wikipedia e YouTube. Le “recensioni” realizzate dagli utenti, quindi, compaiono magicamente anche su Google, Yahoo, MSN, AOL e Ask. Il social bookmarking diventa di fatto parte integrante del browsing online – come spiega con dovizia di dettagli NewsBlog.com .
“Adesso puoi avere un gran numero di persone che dice Ehi questa è una bella pagina , invece di classificare solo le pagine più popolari”, ha spiegato Garrett Camp, co-fondatore di StumbleUpon. Basta semplicemente attivare il servizio dando un segno di spunta all’opzione presente nella “Toolbar Option”.
“Se dovesse avere successo, Search Reviews potrebbe raggiungere una massa critica capace di rivoluzionare il modo di valutare la popolarità online e quindi gli strumenti di misura”, ha dichiarato Carla Thompson, product analyst di Guidewire Group . “Comunque, dovrebbe ampliare a dismisura la sua base utenti prima di condizionare in qualche modo la popolarità che si acquisisce su YouTube”.
Come ricorda Reuters , il sistema di rating serve per permettere l’immediata individuazione di link di qualità nel rispetto dei differenti gusti personali. Le stelline, che indicano la valutazione complessiva di ogni pagina web, sono infatti accompagnate anche dalle icone dei propri amici/recensori.
“Abbiamo un database correlato ad un social network che nessun altro possiede”, ha sostenuto Camp. “In futuro possiamo immaginare che tutte le pagine web mostreranno le StumbleUpon Reviews”. La chiave del successo, a detta di Camp, sarebbe quindi la fiducia: quella riposta nei confronti degli altri utenti, e quella nella piattaforma che per individuare i propri amici ha bisogno di scandagliare la propria rubrica personale.
Alcuni osservatori hanno posto alcuni dubbi sulla trasparenza del sistema di integrazione. Eppure Thompson sostiene che non vi sia niente di illegale: la sovrapposizione delle informazioni avviene sulle pagine web degli altri siti tramite semplici codici veicolati dall’attivazione della toolbar. Niente di più, nient’altro che “social-reviewing”.
Dario d’Elia