C’è un nuovo caso Stuxnet in Iran? La risposta alla domanda è affermativa, almeno stando a quanto sostengono gli ufficiali del paese mediorientale che parlano di un attacco perpetrato contro impianti energetici e governo. Un attacco respinto con successo. O forse no.
Il famigerato malware super-sofisticato, classificato come il primo di una genia di “cyber-armi” nato da un programma di sviluppo israelo-statunitense, avrebbe in questi mesi ripreso ad agire contro le strutture iraniane. In particolare risultano colpite fabbriche e una centrale elettrica nella provincia settentrionale di Hormozgan, oltre a strutture governative riconducibili al Ministero della Cultura.
Ali Akbar Akhavan, responsabile locale della difesa civile, ha diffuso la notizia dell’attacco confermando che la nuova infezione perpetrata col worm Stuxnet (programmato per infettare i sistemi Windows e le macchine a controllo numerico) è stata contenuta con successo grazie alla velocità delle contromisure e alla collaborazione di “abili hacker”.
Una ulteriore precisazione di Akhavan getta però dubbi sulla reale portata di questo “successo” nel contenimento della diffusione del worm: le autorità e gli esperti di sicurezza hanno sì agito in tempo per “fronteggiare” la nuova cyber-minaccia, ma a quanto pare Stuxnet sarebbe comunque riuscito a fare i danni programmati.
Come già successo in passato, le autorità iraniane sono infine pronte a scommettere sulla responsabilità di USA e Israele per il nuovo attacco a base di malware super-sofisticati.
Alfonso Maruccia