Continuano le speculazioni e le teorie sulle origini di Stuxnet, il worm che ha impazzato in Medioriente facendo pensare a una cyberguerra internazionale: ora è il New York Times a puntare il dito contro Washington .
In passato la paternità del malware è stata attribuita ai servizi segreti israeliani e ad un doppiogiochista del Mujahedeen-e-Khalq (MEK), un’organizzazione di dissidenti iraniani già responsabile di alcuni attentati. Tuttavia, dice il quotidiano, questa non sarebbe l’origine della storia, ma solo uno dei suoi episodi.
Secondo un rapporto pubblicato dal NYT, infatti, responsabile del worm e del suo utilizzo sarebbe il Governo USA : secondo le fonti del giornale la missione nome-in-codice “Olympic Games” aveva come obiettivo sabotare le strutture iraniane destinate all’arricchimento dell’uranio e per la prima volta per gli Stati Uniti questo sarebbe stato fatto con l’utilizzo di un virus. Stuxnet, appunto. Quest’ultimo sarebbe dunque stato progettato per mandare in corto circuito i sistemi Siemens impiegati nel controllo delle centrifughe degli impianti nucleari .
Tale progetto risalirebbe all’amministrazione Bush, ma sarebbe stato l’attuale Presidente Obama a decidere di intensificare l’offensiva in cui veniva impiegato Stuxnet: e sempre lui avrebbe poi deciso, nonostante qualche dubbio e per i decisivi suggerimenti del vice-presidente Joseph Biden e del direttore della CIA Leon Panetta, di continuare l’offensiva nonostante nell’estate nel 2010 il worm fosse ormai sfuggito al controllo di Washington , diffondendosi in altri Paesi.
Claudio Tamburrino