Su CD e DVD la scure dei balzelli

Su CD e DVD la scure dei balzelli

Non bastano le mobilitazioni dentro e fuori la rete per impedire il passaggio di un provvedimento che ufficialmente armonizza la normativa italiana con quelle europee ma in pratica foraggia la SIAE prelevando dal portafogli dell'utente
Non bastano le mobilitazioni dentro e fuori la rete per impedire il passaggio di un provvedimento che ufficialmente armonizza la normativa italiana con quelle europee ma in pratica foraggia la SIAE prelevando dal portafogli dell'utente


Roma – Il Consiglio dei Ministri ha approvato venerdì scorso in via definitiva un decreto legislativo che come pochi altri incontra le critiche e le perplessità di molti utenti di internet e delle nuove tecnologie, un decreto che viene presentato come necessario per l’attuazione delle direttive comunitarie (2001/29/CE) ma che aggrava tributi e gabelle per i produttori e i consumatori del digitale.

Queste gabelle sono in effetti truccate da “compensi”, come li chiama il decreto. Come ebbe a spiegare l’AFI , associazione che sostiene i nuovi tributi, si tratta di “compensi che mirano a risarcire almeno parzialmente artisti, autori, produttori cinematografici e fonografici, per il mancato guadagno causato dalle registrazioni domestiche di opere tutelate, registrazioni a basso costo su cassette e cd vergini che evitano l’acquisto dei prodotti originali.”

Una situazione che, come si ricorderà, non solo ha portato al varo di una celebre petizione online ma anche ad una mobilitazione di associazioni ad interventi di esponenti politici e via dicendo.

Nulla di tutto questo è valso a fermare il decreto.

Gli effetti della sua approvazione sono sostanzialmente tre: viene rafforzato il sistema di controllo del mercato incardinato sulla SIAE, vengono ulteriormente tassati i supporti e i media digitali a danno dei consumatori tutti (anche imprese ed istituzioni), vengono incastrati in meccanicismi impositivi tecnologie di distribuzione musicale in continua evoluzione. Per verificare tutto questo è sufficiente analizzare l’elenco che segue, quello relativo ai “compensi” a seconda degli strumenti e dei supporti, “compensi” che saranno tali fino a fine 2005.

1. Supporti audio analogici: ad ogni ora di registrazione dovrà corrispondere una corresponsione di diritti di 0,23 euro
2. Supporti audio digitali “dedicati” (cd audio masterizzabili, minidisc ecc.): per ogni ora di capacità il tributo è di 0,29 euro, ed aumenta all’aumentare della durata di supporti via via più capienti
3. CD-R e RW dati: 0,23 euro ogni 650 megabyte
4. Flash memory e cartucce digitali: 0,36 euro per 64 megabyte
5. Supporti video analogici: 0,29 euro per ora di registrazione
6. Supporti video digitali “dedicati” (compresi DVD-RW video): per ogni ora di capacità il tributo è di 0,29 euro, ed aumenta all’aumentare della durata di supporti via via più capienti
7. DVD-RW dati, DVD-R e DVD-RAM: 0,87 euro per 4,7 gigabyte di capienza (ma aumenta con l’aumentare della disponibilità di archiviazione)
8. Gabella sui media: il 3 per cento sul listino al rivenditore per gli apparecchi di registrazione

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Pubblicato il
31 mar 2003
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