L’ appello concesso a Oracle nella sua causa contro Google e la presunta infrazione di copyright ai danni del codice Java vede l’entrata in gioco di nuovi protagonisti di peso, tutti solidali con il colosso dei database e concordi nel dire che la sentenza precedente avrebbe effetti dannosi sull’innovazione.
Oracle potrà dunque contare sul supporto di Microsoft , NetApp ed EMC nel suo tentativo di rivalsa nei confronti di Mountain View, una rivalsa che nel memorandum consegnato alla corte dai legali delle tre società acquista un’importanza che va bel al di là del singolo caso in oggetto. La sentenza di innocenza emessa a favore di Google, dice il succitato memorandum, non prende in debita considerazione tutti gli elementi in gioco e fungerebbe da disincentivo per l’innovazione nell’industria del software.
Il supporto di Microsoft alla causa di Oracle va però oltre i tribunali, e il colosso di Redmond chiama a raccolta tutte le parti interessate (governo, industria, sistema giudiziario) affinché le gravi mancanze del sistema brevettuale statunitense – che pure ha i suoi meriti – vengano corrette con una riforma di ampio respiro.
E mentre Microsoft parla di riforma e presenta documenti ai giudici, Google risponde alla mossa di Oracle che ha portato alla richiesta di appello nella causa di Java: Mountain View chiede tempo , almeno altri due mesi, per formulare una risposta adeguata a Oracle vista la presentazione di nuovi documenti a supporto di quest’ultima.
Alfonso Maruccia