L’osservatorio privilegiato di SumUp, azienda che sviluppa soluzioni per i pagamenti digitali, decreta per il 2021 una nuova ed ulteriore sostanziosa crescita dei pagamenti cashless.
Introdurre nuove tecnologie per il pagamento (47%), digitalizzare la propria attività (40%), modificare il proprio catalogo di prodotti (30%): sono questi i principali cambiamenti che hanno messo in campo gli esercenti italiani tra il 2020 e il 2021 per reagire alle restrizioni e alle nuove abitudini da parte dei consumatori in seguito alla pandemia.
Non bisogna dimenticare come i dati del 2021 possano essere viziati da un fenomeno che in parte ha “drogato” il settore, ossia i pagamenti legati al Piano Cashless Italia. Tuttavia per molti versi appare chiaro come la conversione degli utenti agli strumenti digitali sia una strada a senso unico, dunque si può immaginare forse un rallentamento per il 2022, ma non certo una inversione di tendenza.
SumUp: 2021 positivo per il cashless
Il 2021 si chiude con un aumento del 70% dei pagamenti cashless e sono gli stessi esercenti, nel 53% dei casi, ad evidenziare un vero e proprio cambio nella propensione dei clienti a questo tipo di transazioni. Il valore complessivo, stando ai dati SumUp, sarebbe cresciuto del 43,6% rispetto al 2020 e del 53,3% rispetto al 2021: il 2020 è stato dunque l’anno della svolta, con la pandemia che ha spinto forte sull’accelerazione di questa rivoluzione.
A registrare una crescita cashless più importante nel corso dell’anno, sia per quanto riguarda il transato medio, che per il numero di transazioni, sono stati gli esercenti legati al mondo beauty e barber (+46,4% per transato medio rispetto al 2020; +61,3% per numero di transazioni rispetto al 2020), gli artigiani (+41,9%; 68,8%) e i commercianti del settore Food&Grocery (+16,8%; 36,3%). A questi si affiancano medici, specialisti e operatori sanitari che diventano sempre più digitali con il +61,7% di crescita di fatturato cashless e il +64,7% di numero di transazioni registrate nel 2021 rispetto al 2020.
SumUp ha ottenuto risultati particolarmente esaltanti nella provincia di Cremona (+80%) e Savona (+65,5%). Molto interessante è il fatto che ad aumentare siano anche le transazioni inferiori ai 5 euro, quelle nelle quali con maggior difficoltà si riusciva fin qui ad incidere. Le transazioni di questa caratura sono infatti aumentate del 67%, mentre gli scontrini tra 6 e 10 euro sono aumentati del 22%. Resta da capire quanto abbia pesato il primo semestre dell’anno in tal senso, quando le microtransazioni cashless erano particolarmente preziose per il raggiungimento degli obiettivi del Cashback di Stato.
Il 2022 sarà dunque un anno probante in ogni senso: l’effetto Cashback sarà svanito, la ripresa si spera trainante e le abitudini consolidate emergeranno. Sarà un anno di svolta, probabilmente, ma in ogni caso fondamentale per capire quanto la nuova mentalità sia effettivamente radicata e quali prospettive di breve periodo possano nutrire i pagamenti digitali.