Santa Clara (USA) – In occasione del secondo anniversario dall’ apertura del codice di Solaris 10, Sun ha donato alla comunità open source il codice alla base di Solaris Cluster, una soluzione di clustering pensata soprattutto per l’ high availability (HA).
Sun ci tiene a sottolineare come il neonato Open HA Cluster poggi sulla stessa tecnologia già utilizzata all’interno della propria piattaforma enterprise, e “metta finalmente a disposizione della comunità open source una soluzione di clustering di livello commerciale”.
Il software gira sia sui server SPARC di Sun che su quelli x86/x64 , consentendo alle aziende di creare e gestire cluster ad architettura mista.
Il codice del software verrà rilasciato a partire dai prossimi giorni, e seguirà un processo diviso in tre fasi della durata complessiva di 18 mesi. La prima fase prevede la pubblicazione del codice dei cosiddetti “application module” , o agenti, che consentono alle applicazioni di funzionare sulla piattaforma cluster e sfruttarne le caratteristiche di scalabilità e failover. Dal momento che ogni applicazione necessita di un agente personalizzato, Sun spera che la comunità di sviluppatori open source possa contribuire ad espandere il numero di applicazioni compatibili con Solaris Cluster: gli agenti scritti per Open HA Cluster gireranno anche sulla soluzione commerciale di Sun.
Sebbene, come si è detto, il software di Sun si rivolga soprattutto alla creazione di cluster per l’alta disponibilità – utilizzati per garantire un servizio senza interruzioni e per fornire funzionalità di disaster recovery – Sun ha detto che non scoraggerà la discussione o la nascita di progetti per l’high performance computing basati su Open HA Cluster . In quest’ultimo settore Sun ha per altro già rilasciato il codice del proprio Sun Grid Engine , un software per la distibuzione dei processi nei cluster.
Tutto il codice di Open HA Cluster sarà pubblicato sotto la Common Distribution and Development Licence, la stessa già utilizzata per OpenSolaris e molti altri progetti. Sun non ha escluso la possibilità, in futuro, di migrare il codice sotto la GPL , una mossa che permetterebbe agli sviluppatori di inglobare Open HA Cluster in Linux.