Lo scorso mese Oracle ha espresso l’intenzione di mantenere in vita, ed anzi rilanciare, gli storici processori SPARC che erediterà con l’ imminente acquisizione di Sun. Ad inizio settimana si è però appreso dal Bits Blog del New York Times che Sun avrebbe deciso di cancellare proprio il progetto che, secondo le sue intenzioni, avrebbe dovuto riportate i suoi chip per server ai massimi livelli di competitività.
Il progetto in questione è Rock , nome in codice di un’ambiziosa evoluzione dell’architettura UltraSPARC Niagara a cui Sun lavorava da quasi cinque anni. Il processore Rock, che avrebbe dovuto succedere all’attuale CPU UltraSPARC T2, prometteva il supporto a 16 core, ciascuno capace di elaborare fino a due thread simultaneamente.
L’idea di fondo era quella di massimizzare il parallelismo dell’architettura SPARC al fine di migliorare drasticamente il rapporto tra performance e consumi. Rock avrebbe dovuto competere testa a testa con i Power6 di IBM e le nuove generazioni di Intel Xeon, auspicabilmente fornendo un thermal design power inferiore alle soluzioni rivali.
La prima versione di test di Rock fu annunciata nell’aprile del 2007, ma da allora il lancio commerciale del processore è stato posticipato più volte: le ultime indiscrezioni suggerivano la fine del 2009.
Il blogger del New York Times che ha riportato la notizia della cancellazione di Rock ha citato come fonti due persone vicine al progetto di Sun. Nel momento in cui si scrive l’azienda non ha ancora rilasciato commenti ufficiali in merito.
Alessandro Del Rosso