Roma – Un richiamo all’ordine. Suona così per molti aspetti l’ articolo firmato nelle scorse ore da Scott McNealy, dinamico CEO di Sun Microsystems , un richiamo ai concorrenti nel mondo dell’hardware: occorre lavorare per ridurre i consumi , la richiesta di energia aumenta in modo vertiginoso e questo ha ripercussioni su tutto e conseguenze dannose per l’ambiente.
McNealy, forte del fatto che Sun è partita prima dei concorrenti nel preoccuparsi delle richieste energetiche dei server, ha spiegato che i nuovi processori su cui punta ora l’azienda “sono in grado di risparmiare quasi il 60% di energia con il 50% in più di potenza rispetto ai nostri competitor”. Tutto questo, sottolinea il boss della società del Sole, si traduce per i clienti in qualcosa di ben più interessante di uno “sconto sui listini”. I nuovi processori che l’azienda sta annunciando in queste ore, secondo McNealy, saranno in grado di effettuare 32 task alla volta, utilizzando la stessa energia consumata da una lampadina da 70 Watt.
Secondo Sun, quello del risparmio energetico deve diventare una priorità e in questo senso le imprese possono fare da capofila: spingendo sul contenimento dei costi operativi proprio sul fronte energetico già l’anno scorso negli USA si è registrato un risparmio di 25 milioni di dollari. In questo caso, però, si è trattato secondo McNealy di un risultato dovuto anche alla diffusione di alternative al PC .
Il dirigente Sun ha infatti parlato delle potenzialità di piccoli client con cui interfacciarsi ai server centrali, una vecchia idea da sempre coccolata da Sun come anche da Oracle, arrivando a consumare solo 15 watt per unità. Le funzionalità di client di questo tipo, di questi “thin pc”, sarebbero praticamente le stesse di un PC ma, grazie alla rete ad alta velocità, è il server ad occuparsi di tutte le operazioni di processing . Quando il client non viene utilizzato, le risorse del server sono concentrate in altre operazioni, senza che niente venga sprecato. Tutto questo – sostiene McNealy – ha ridotto del 90% i consumi energetici e quello dei materiali di scarto del 150%.
“Il prezzo dell’energia è cresciuto notevolmente negli ultimi dieci anni, e i danni provocati dall’uragano Katrina hanno spinto ancora più in alto la soglia. Quindi è evidente che le imprese debbano preoccuparsi di questo problema se non vogliono esasperare i costi di esercizio”, ha aggiunto McNealy. “La risposta è nell’innovazione. Noi possiamo fare di più con meno energia, e così, nei prossimi due anni, quando vi saranno ben 500 milioni di utenti PC in più, potremo stare tranquilli e favorire l’avvento di altri”.
Come verrà accolto il richiamo di McNealy, che pure fa il gioco della sua azienda? Difficile dirlo: quel che è certo è che tra nuove Tv LCD e Plasma (vedi anche LCD e Plasma, un acquisto soprattutto faticoso ), schede video di ultime generazione e via dicendo il consumo elettrico non fa che aumentare…
Dario d’Elia