Winamp non deve morire: questo il messaggio che è risuonato in Rete dopo l’ anonimo annuncio con cui il lettore multimediale rivelava di essere arrivato al capolinea della sua lunghissima storia.
L’interesse sollevato dallo storico protagonista ha spinto Spotify a lanciare una petizione, Spotiamp , per il suo salvataggio che ha in poco tempo superato le 50mila firme “per onorare le abilità e la passione che ha portato a sviluppare questo fantastico software amato da milioni di persone”: probabilmente un’operazione per testare il polso degli utenti in vista di una possibile offerta.
Anche se Winamp si dava per morto, insomma, l’interesse nei suoi confronti era ancora vivo e vegeto, tanto che diverse voci sembravano puntare non solo alla possibile offerta di Spotify, ma anche di diversi altri compratori tra cui Microsoft .
Pur mancando ancora l’annuncio ufficiale, al momento le indiscrezioni parlano di un’operazione di acquisto andata a buon fine: tuttavia gli indizi portano lontano da Redmond e Spotify.
Secondo Whois , infatti, il dominio di Winamp è passato già da AOL a Radionomy, un servizio di streaming musicale simile proprio a Spotify, per cui si suppone un’operazione legata soprattutto all’interesse generato da Shoutcast, servizio di musica in cloud chiusa con Winamp dal proprietario AOL.
Claudio Tamburrino