Roma – I protagonisti mondiali del mercato mobile e del networking hanno firmato un patto per stimolare la diffusione della nuova tecnologia Super 3G – conosciuta come LTE ( Long Term Evolution ). In dettaglio si tratta di un accordo per abbassare notevolmente i costi licenziatari dei brevetti detenuti dalle imprese coinvolte.
Alcatel-Lucent, NEC, NextWave Wireless, Nokia Siemens Networks e Sony Ericsson hanno infatti confermato che le royalty applicate sui listini dei cellulari compatibili non supereranno il 10%; su ogni notebook con supporto LTE, invece, graverà una trattenuta inferiore ai 10 dollari.
La tecnologia Super 3G viene considerata a tutti gli effetti l’anello di congiunzione fra le soluzioni 3G come l’UMTS e la 4G ancora in fase di sviluppo e attesa per il 2010 . Accreditata di una velocità di trasferimento dati in downloading di 100 Mbps e in uploading di 50 Mbps, LTE offre in realtà un potenziale ancora non del tutto esplorato .
L’implementazione di Super 3G potrebbe essere realizzata a costi contenuti con un upgrade delle infrastrutture esistenti oppure, a seconda dei risultati che si vogliono ottenere, richiedere una copertura radio dedicata. In ogni caso, l’implementazione di reti LTE richiederà investimenti e scelte strategiche ben precise, dato che di fatto è in diretta competizione con altri standard emergenti come ad esempio il WiMax .
Vodafone, AT&T e Verizon Wireless, secondo The Wall Street Journal , hanno già scelto la tecnologia LTE per il Web browsing via cellulare di domani. In pochi anni dovrebbero essere attivati i primi servizi di copertura del segnale.
Interessante comunque rilevare che per una volta il settore industriale si è mosso d’anticipo sulla questione brevetti, evitando prevedibili querelle legali. La nascita di un “framework” per le licenze consentirà di lanciare più velocemente sul mercato le nuovi soluzioni di networking mobile.
Per Ilkka Rahnasto, responsabile della proprietà intellettuale Nokia, si tratta di “un grande passo in avanti per stabilire in modo prevedibile e trasparente i costi di licenza, nonché per agevolare più velocemente l’adozione di nuove tecnologie”.
Dario d’Elia