Due terzi del semestre sono ormai alle spalle, ora si prospetta un lungo rush finale che porterà a giugno. Diamo un’occhiata ai numeri relativi alla classifica del Super Cashback aggiornati a queste ore, venerdì 30 aprile, guadando indietro per comprendere come sono variati dall’inizio dell’anno in poi.
Super Cashback: quante transazioni servono?
Per poter sperare di arrivare ad allungare le mani sui 1.500 euro del bonus extra previsto dal programma Cashback di Stato, ad oggi, bisogna aver eseguito almeno 304 pagamenti (alle 17:00 di oggi, 30 aprile, il valore risulta fermo da oltre 24 ore, potrebbe dunque far segnare un incremento in serata). È la soglia minima necessaria per piazzarsi in modo temporaneo alla posizione 100.000. Riportiamo nel grafico qui sotto la variazione registrata da gennaio in poi.
Calcolatrice alla mano, considerando i primi quattro mesi dell’iniziativa, risulta una media pari a 2,53 spese quotidiane. L’incremento con il passare del tempo è stato netto, considerando che erano 2,22 il 30 marzo, 1,88 il 28 aprile e 1,39 il 31 gennaio.
Avendo ora a disposizione i dati completi di aprile, possiamo fotografare come è andato via via crescendo il volume delle transazioni minime per la posizione 100.000 in questi quattro mesi.
Possiamo anche azzardare una previsione a fine giugno, sempre tenendo conto della media registrata dall’inizio dell’anno a oggi. Del tutto lecito ipotizzare un ulteriore incremento nell’ultimo bimestre.
Chi avrà diritto ai 1.500 euro del Super Cashback li vedrà accreditati tramite bonifico sul proprio conto corrente entro la fine di agosto, insieme alla cifra maturata con il rimborso del 10% sulle spese eseguite nei negozi, quest’ultimo fino a un massimo di 150 euro.
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Nell’ultima settimana il Cashback di Stato è tornato al centro della discussione pubblica e molte testate hanno parlato di un possibile stop anticipato all’iniziativa, perlopiù in seguito all’assenza di qualsiasi riferimento al programma nella relazione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Al netto di mere speculazioni, non c’è nulla di deciso. Anzi, non aver citato il programma ha una spiegazione ben più semplice: non era necessario, poiché non è finanziato con risorse provenienti dall’Europa a differenza degli altri progetti inclusi nel PNRR.