Avendo già messo un piede nell’ultimo mese dell’iniziativa, diamo uno sguardo alle più recenti evoluzioni della classifica che a fine giugno assegnerà il Super Cashback. Entro poche settimane sarà definita quella finale, che permetterà a 100.000 cittadini di aggiudicarsi l’ambito bonus extra previsto dal programma Cashback di Stato.
Super Cashback: quante transazioni serviranno?
Oggi, venerdì 4 giugno, il numero di transazioni necessarie per stazionare all’ultima delle posizioni utili è 503. Come si può osservare nel primo dei grafici allegati qui sotto, il ritmo è tornato a crescere, nulla di strano se si pensa al termine ormai vicino.
Tenendo in considerazione l’intero periodo dall’1 gennaio in poi, la media delle spese quotidiane si attesta a 3,25. Per comprendere l’entità dell’accelerazione registrata è sufficiente segnalare che nel mese di maggio è risultata 5,29.
Calcolatrice alla mano, possiamo cimentarci in una previsione a fine giugno: stando ai dati di oggi, ne serviranno almeno 587, ma è del tutto probabile che si andrà a sfondare il tetto delle 600 unità.
L’ultimo dei grafici fotografa il volume dei pagamenti mensili generato per stazionare alla posizione 100.000 della classifica. L’incremento è stato progressivo dall’inizio dell’anno in poi, facendosi ancora più netto tra aprile e maggio.
Gli aventi diritto riceveranno i 1.500 euro del Super Cashback sul conto corrente, all’IBAN indicato, insieme al rimborso del 10% sulle spese effettuate nei negozi (quest’ultimo fino a un massimo di 150 euro).
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Questione furbetti: la scorsa settimana abbiamo avuto conferma di un giro di vite in atto, una penalizzazione attuata nei confronti di coloro che, pur di scalare la classifica, eseguono un gran numero di microtransazioni, spesso ravvicinate e con importi irrisori, prendendo di mira soprattutto i benzinai. La categoria ha più volte invocato un intervento. Gli interessati hanno ricevuto (e stanno ricevendo) un avviso attraverso l’applicazione IO relativo allo storno delle operazioni sospette, avendo a disposizione sette giorni per giustificarle.